Il 2006 è stato un anno record per il commercio dell’Argentina, in particolare per quanto riguarda le esportazioni e l’avanzo. Lo rende noto l’Indec (l’Istituto di Statistica argentino). Le esportazioni raggiungono i 46.569 milioni di dollari (più 15 per cento) contro importazioni per 34.159 milioni (più 19 per cento), con un saldo attivo di 12.409 milioni di dollari, in crescita del 6 per cento. Tutto questo si deve, spiega nei giorni scorsi il quotidiano economico El Cronista Comercial, “agli alti prezzi internazionali dei principali beni che esporta l’Argentina, all’intensa domanda di regioni come Cina e Mercosur e al tasso di cambio competitivo”. Infine, il Governo annuncia che l’avanzo primario dei conti pubblici, pur con un dicembre debole, ammonta nel 2006 a 23.100 milioni di pesos (7,5 miliardi di dollari), ossia il 3,5 per cento del Pil (prodotto interno lordo). Nell’ultimo quinquennio la crescita economica media argentina è stata dell’8 per cento annuo, mentre il tasso di disoccupazione, altissimo solo alcuni anni fa, oggi non supera il 9 per cento: sono queste le ragioni principali che spingono recentemente il presidente argentino, Nelson Kirchner, a invocare la fine della dittatura del Fondo Monetario Internazionale sul Paese sudamericano. “Le trattative con il Fondo di Washington – dichiara – devono riprendere a partire da questi ottimi risultati”. Nel discorso pronunciato davanti al parlamento nazionale, per aprire ufficialmente i lavori del 2007, il capo dello Stato difende strenuamente anche i “Bonos del Sur”, ossia i titoli azionari emessi dall’Argentina insieme con il Venezuela. Proprio negli ultimi giorni, il Venezuela emette buoni del Tesoro per un valore complessivo di un miliardo e mezzo di dollari, cifra otto volte superiore alla disponibilità. Nonostante le critiche espresse da economisti e analisti finanziari, Kirchner ribadisce l’autonomia decisionale dell’Argentina e la legittimità a intrattenere rapporti con altri Governi sudamericani, come nel caso del Venezuela di Hugo Chavez. Il presidente argentino, in quello che è stato un monologo di oltre due ore, ha voluto anche sottolineare gli sforzi del Governo per alleviare i problemi sociali dell’Argentina. “Tra il 2003 e il 2006 abbiamo ridotto del 50 per cento le persone indigenti e diminuito di un terzo la percentuale di coloro che vivono al di sotto della linea di povertà”, spiega il presidente argentino. La stampa del Paese sudamericano non è però stata tenera con Kirchner. Secondo il quotidiano Clarin si è trattato di un discorso incentrato sull’autocelebrazione, la critica agli oppositori e la mancanza assoluta di programmi per il futuro.
d. r.