Società

ARGENTINA
A RISCHIO DEFAULT

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Una nuova scadenza sul debito e’ alle porte per l’Argentina. Mentre il Paese sudamericano ha gia’ congelato da mesi il pagamento sul debito alle banche e agli investitori privati, finora e’ sempre riuscito a rispettare le scadenze con gli organismi internazionali.

Questa volta, tuttavia, l’Argentina potrebbe non pagare $805 milioni alla Banca Mondiale, dovuti oggi, giovedi’ 14 novembre, e gia’ scaduti 30 giorni fa. E il governo guidato da Eduardo Duhalde ha fatto sapere di non essere disposto ad utilizzare le gia’ ridotte riserve di valuta pregiata per pagare questo debito.

Mentre il nuovo default cambierebbe di poco la posizione degli investitori privati internazionali che hanno in portafoglio titoli argentini, il Paese sudamericano potrebbe incorrere in grandissime difficolta’. I prestiti effettuati dalla Banca Mondiale non hanno infatti una natura di semplice investimento finanziario, ma sono impiegati in programmi sociali che al momento hanno un’importanza vitale per l’Argentina.

Per qualcuno, insomma, quei soldi fanno la differenza tra la fame e la possibilita’ di sopravvivere, piuttosto che una performance di portafoglio. Alcuni giornali finanziari hanno insinuato che e’ stato proprio questo risvolto a portare il governo argentino ad utilizzare questa difficolta’ come leva per fare pressioni sul Fondo Monetario Internazionale e ottenere nuovi prestiti. Al momento comunque non ci sono segni di un risultato in tal senso.

Per regolamento della Banca Mondiale, il mancato pagamento del debito blocchera’ di fatto l’accesso al credito fino al risanamento della pendenza. Anche per questo motivo, gli organi istituzionali argentini e internazionali trattano con molta delicatezza la faccenda. Roberto Lavagna, attuale ministro delle finanze, dovrebbe incontrare oggi il vice presidente della Banca Mondiale, David de Ferranti, per definire un piano d’intesa.

Aggiornamento ore 12.35 E.T.

Il governo Argentino ha deciso di procedere al solo pagamento degli interessi sul debito sopra menzionato, in scadenza per oggi. L’ordine che verrebbe da Duhalde in persona e’ di pagare la cifra di $77 milioni.

Secondo il governo argentino, qualsiasi altra decisione diversa da quella presa avrebbe l’effetto di indebolire ulteriormente il peso e spingere ancora piu’ in alto l’infalazione.

La decisione argentina dovrebbe quindi complicare ulteriormente la possibilta’ del Paese di ricevere nuovi aiuti dal Fondo Monetario Internazionale.