(9Colonne) – Roma, 10 lug – Migliora la situazione delle aree di servizio autostradali in Europa, ma il risultato ottimale è ancora lontano dall’essere raggiunto. E in particolare in Italia, tra i Paesi europei quello con il peggior risultato. E’ quanto emerge dagli EuroTest 2007 – il programma pan-europeo di test per i consumatori, realizzato dagli Automobile Club di 16 Paesi del Vecchio Continente, tra cui l’Aci- che hanno interessato 65 aree di servizio appartenenti alla rete stradale trans-Europea (Ten), in dodici paesi (2 in Slovenia, 2 in Croazia, 3 in Danimarca, Belgio e Olanda, 5 in Svizzera e Francia, 6 in Gran Bretagna, 7 in Austria e Italia, 8 in Spagna, 14 in Germania). I criteri ispiratori dei test si basano sulle esigenze di una famiglia composta da due adulti e due figli di cui un bambino. I test sono stati effettuati tra il 20 marzo e il 10 aprile 2007, tra le undici di mattina e l’una di notte. Ciascuna area è stata visitata due volte in giorni diversi da ispettori diversi e senza alcun preavviso. In Italia solo due delle sette aree prese in esame – tra il 24 e il 31 marzo – sono risultate “sufficienti”: Castel Bentivoglio Ovest sulla A13 tra Altedo e Bologna Interporto e la Castorta Sud sulla A4, tra San Donà di Piave e Cessalto. Entrambe hanno evidenziato una buona segnaletica di accesso, spazi di sosta adeguati e un’offerta di pietanze di buona qualità a prezzi ragionevoli. Quattro le aree giudicate “insoddisfacenti”: Medesano Est sulla A15, Gonars Sud sulla A4, Marengo Nord, sul Raccordo autostradale A26/A7 e Magra Est sulla A12. Maglia nera, nazionale e Europea, per l’area Ventimiglia Autoporto, appena fuori dall’autostrada omonima, penalizzata dalla rampa di accesso e dall’area parcheggio, non adeguatamente segnalate e da una situazione particolarmente critica dei servizi igienici e delle docce. A fronte di una buona qualità della ristorazione tutte hanno mostrato carenza nelle aree di parcheggio per bus turistici, la mancanza di percorsi e attraversamenti pedonali, le condizioni poco igieniche dei servizi sanitari. In generale in Italia, rispetto all’Europa, si nota una minore attenzione alle famiglia, con l’assenza di spazi per picnic e giochi per bambini.
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