La crescita dell’economia cinese potrebbe limitarsi a un risicato 2%. La miccia di una simile debacle? L’esplosione di una bolla legata ai titoli di stato in mano a Pechino. Il timing? Entro pochi anni. Le conseguenze? L’inizio di una recessione che non escluderebbe nessuno nelle regioni limitrofe asiatiche e ovviamente il mondo occidentale.
E’ questa l’opinione del professore di una prestigiosa universita’ americana, sempre piu’ ascoltato negli ambienti di Wall Street. Se ci aveva visto lungo due anni fa, prevedendo il fallimento di molti istituti finanziari e bancari Usa, forse val la pena capire i dettagli a supporto della sua tesi che stavolta riguarda la nazione con il piu’ alto tasso di crescita al mondo.