(9Colonne) – Roma, 20 set – Una donna al volante? Può creare “situazioni di tentazione peccaminosa”. Almeno così la pensano gli ulema sauditi. L’Arabia Saudita è l’unico paese al mondo che proibisce alle sue cittadine di guidare l’automobile. Ma alcune donne tornano alla carica per reclamarne il diritto. Domenica prossima, in occasione della festa nazionale, alcune cittadine faranno arrivare al re Abdalà una petizione. Per la prima volta le interessate si sono organizzate nel “Comitato per il diritto delle donne di guidare la macchina” che può contare non solo sull’appoggio dei sauditi ma anche sull’appoggio internazionale, dato che il divieto di guidare si estende a tutte le straniere che vivono nell’Arabia Saudita o visitano il paese. “Chiediamo che si rilasci alle donne il diritto di guidare” recita l’appello che circola ormai in vari siti internet sauditi. “E’ un diritto che fu delle nostre madri e delle nostre nonne, che ebbero la totale libertà per utilizzare i mezzi di trasporto del loro tempo”. Inoltre si segnala che il divieto non è né nell’Islam né nelle leggi coraniche. Sono editti religiosi di alcuni ulema che affermano che le donne al volante possono creare “situazioni di tentazione” nell’eventualità che siano fermate dalla polizia o richiedano l’intervento di un meccanico, in un paese in cui si pratica la segregazione sessuale nella sfera pubblica.
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