Roma – Le “molle” messe sotto le nuove case dell’Aquila rischiano di non funzionare. Ossia di non muoversi, in caso di terremoto, come dolci sospensioni per alleggerire l’impatto del sisma sulle nuove case costruite per gli sfollati del sisma 2009. Secondo l’accusa di un’apposita inchiesta non sono state costruite a norma, anzi. A detta dei pm quella delle ditte che hanno vinto l’appalto sarebbe una “frode in forniture pubbliche”.
Le migliaia di sospensioni si trovano sotto le nuove case, quelle costruite a tempi record per le “new town” magnificate da Berlusconi e Bertolaso. I pubblici ministeri hanno aperto un’inchiesta per verificare se le “molle” sistemate sotto 185 edifici fossero rispondenti ai requisiti fissati dal bando di gara.
Lunedì c’è stato un incidente probatorio, ovvero un’udienza fissata per acquisire come prove i risultati delle perizie tecniche. Due le aziende indagate: la Fip e la Alga. Ecco i risultati della perizia: “La totalità degli isolatori forniti dalla Fip sono risultati funzionanti e perfettamente idonei allo scopo per il quale sono stati installati”.
La Fip esce pulita, quindi, dalla perizia. Non altrettanto si può dire dei prodotti forniti dalla Alga: “Non solo presentano disomogeneità rispetto a quanto dichiarato nella fornitura, non solo non sono stati sottoposti a prove di qualificazione e accettazione da un laboratorio terzo e ufficiale ma uno di essi, testato presso il laboratorio di Ingegneria strutturale dell’Università di San Diego in California, non ha superato le prove rompendosi macroscopicamente durante una di esse”.
Come sono fatte queste molle? Sono costruite da una base concava, una rotula centrale convessa e un terzo elemento che si accoppia con la rotula. Per controllare l’attrito dei vari elementi viene usato un materiale termoplastico omogeneo che si chiama Hotslide. Nei pezzi giudicati anomali quel materiale non è omogeneo come dovrebbe.
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