Economia

Apple vittima del rallentamento cinese. Tagliate stime sui ricavi

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La frenata dell’economia cinese inizia a far sentire il peso sui big dell’hi-tech. Tanto da spingere Apple a rivede al ribasso le stime per i ricavi del primo trimestre a 84 miliardi di dollari (ben al di sotto dei 91 miliardi attesi dagli analisti e degli 89-93 miliardi stimati in precedenza dalla società). Pesanti le ripercussioni sul titolo: nell’aster-hours, le azioni hanno lasciato sul terreno l’8% circa.

A comunicare il taglio delle previsioni è il ceo, Tim Cook che, in una lettera agli azionisti, puntail dito sulla debolezza della Cina, che “ha iniziato a rallentare nella seconda metà del 2018 mentre la crescita del Pil riferita dal governo è stata la seconda più bassa negli ultimi 25 anni”,  e sul rallentamento delle vendite di iPhone nel Paese.

Apple ritiene che “l’ambiente economico in Cina sia stato ulteriormente influenzato dall’aumento delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. I dati hanno dimostrato che la contrazione del mercato degli smartphone in Cina è stata particolarmente forte”.

L’annuncio a sorpresa alimenta i dubbi sulla capacità di Cupertino, la maggiore società al mondo, la prima a sfondare quota 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, e dei giganti tecnologici di navigare un contesto economico sempre più incerto e una prolungata guerra commerciale.

“Quando abbiamo parlato delle stime per il primo trimestre 60 giorni fa sapevamo che i primi tre mesi dell’anno sarebbero stati influenzati da fattori macroeconomici”, spiega l’amministratore delegato di Apple nella lettera agli investitori, nella quale si prevedono ricavi per 84 miliardi di dollari, un margine lordo di circa il 38% e spese operative per 8,7 miliardi di dollari. “Non possiamo cambiare le condizioni macroeconomiche, ma – tenta di rassicurare Cook – stiamo prendendo e accelerando altre iniziative per migliorare i nostri risultati”.