Mentre gli amministratori delegati della grandi società finanziarie, da Goldman Sachs a Merrill Lynch, continuano a rendere noti stipendi e bonus milionari per l’anno 2003, Steve Jobs – fondatore e amministratore delegato della Apple – presenta, nelle consuete comunicazioni annuali alla Sec, cifre più che striminzite: niente bonus e, come già nel 2002, un salario simbolico di un dollaro.
Il numero uno della casa di Cupertino, tuttavia, ha di che consolarsi: nel corso dell’anno, infatti, ha incassato 75 milioni di dollari grazie alla scadenza di azioni vincolate a lui elargite dalla società. Per Jobs, inoltre, il futuro sembra continuare a tingersi di rosa.
Dopo il successo ottenuto sin dallo scorso anno con il servizio di musica digitale iTune e con il lettore di Mp3 iPod,la casa californiana è pronta a incassare l’ennesimo successo: l’iPod mini, atteso sugli scaffali e già bramato dai migliaia di consumatori americani.
Proprio l’attesa per gli iPod mini, dovrebbe essere la causa principale del volo in Borsa registrato dalla Apple nelle due ultime settimane (condotte con una crescita complessiva del 24%) anche se si sono fatte nuovamente sentire le voci che vorrebbero il colosso giapponese Sony interessato alla creatura di Steve Jobs.
Sempre nel mondo delle nuove tecnologie e sempre in tema di stipendi, l’amministratore delegato di Ibm, Samuel Palmisano, ha portato a casa – nel 2003 – 5,4 milioni di dollari in bonus e 1,55 milioni di dollati di salario base mentre la numero uno del sito di aste online eBay, Meg Whitman, ha guadagnato 2,19 milioni di dollari.