Mentre la paura per l’esposizione e il contagio da antrace continua a imperversare anche alla luce dell’allarme carbonchio all’azionario londinese e della conseguente domanda in aumento per l’antibiotico Cipro della tedesca Bayer, che ha appena iniziato a incrementarne la produzione, ci vorranno probabilmente mesi prima di ottenere le quantita’ richieste.
La domanda giunge anche dal governo americano, che ha chiesto di aumentare di 10 milioni di unita’ le dosi di Cipro, che andranno ad aggiungersi ai 2 milioni gia’ in suo possesso.
Tuttavia, i funzionari dell’amministrazione Bush non stanno facendo alcuna pressione su Bayer affinche’ questa aumenti la produzione dell’antibiotico, mentre i responsabili della sanita’ pubblica hanno lanciato un allarme sulla forte domanda per Cipro, che minaccia di lasciare ospedali e farmacie senza scorte di questo farmaco, che serve anche per la cura di altre serie malattie.
Da parte sua la Bayer – che aveva iniziato a monitorare la domanda di Cipro e a chiedersi se aumentarne la produzione subito dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre – non ha annunciato cambiamenti nei suoi livelli produttivi fino alla scorsa settimana, quando il Center for Disease Control and Prevention (il centro per la prevenzione e il controllo delle malattie in USA) ha chiesto al colosso farmaceutico bavarese di incrementare la produzione.
Detto, fatto. Bayer intende ora riaprire uno stabilimento in Germania a partire dal 1 novembre per poter aumentare del 25% la produzione di Cipro, mentre dallo scorso fine settimana la sua fabbrica in Connecticut ha aumentato i ritmi di lavoro portando l’operativita’ delle macchine a 24 ore al giorno, sette giorni su sette, rispetto alle precedenti 40 ore lavorative alla settima.