New York – Negli ultimi giorni i rendimenti dei treasury a 10 anni sono scesi verso i minimi storici, mentre il mercato azionario americano e’ salito. Questa anomalia puo’ essere indice di un imminente calo nei corsi azionari o una scommessa sul QE3.
Storicamente il prezzo delle azioni e dei treasury si muovono in direzioni opposte in quanto se gli investitori sono propensi al rischio investono in borsa, mentre in periodi di avversione al rischio si rifugiano nella sicurezza dei titoli di stato americani. Cio’ significa che il mercato azionario e’ positivamente correlato con i tassi d’interesse pagati dai treasury.
Negli ultimi giorni questa correlazione e’ venuta meno: il tasso d’interesse per chi detiene treasury a 10 anni e’ piombato verso i minimi storici al di sotto del 2%, ma lo S&P500 e’ salito e si e’ riportato in area 1.400 punti. La divergenza tra andamento dei tassi e azionario e’ ai massimi dall’inizio dell’anno.
Si tratta di un segnale potenzialmente pericoloso e che i trader guardano con sospetto perche’ solitamente il mercato obbligazionario tende ad anticipare l’evoluzione della borsa. L’andamento dei titoli di stato americani, con i prezzi dei treasury spinti in alto, mostra un ritorno alla prudenza degli investitori. Questo cambiamento potrebbe non tardare a manifestarsi sui listini azionari con prezzi in discesa.
Un’altra spiegazione e’ che gli investitori stiano scommettendo sulla possibilita’ che la banca centrale americana lanci la tanto attesa operazione QE3 (Quantitative Easing 3). Con questo tipo di misura straordinaria, la Fed interverrebbe per comprare treasury a lunga scadenza e impedire che i tassi d’interesse salgano. Gli operatori nel mercato obbligazionario starebbero dunque anticipando che il rinnovato timore per la situazione in Europa e segnali di rallentamento nella crescita economica degli Stati Uniti convincano la Fed a inondare nuovamente il mercato di liquidita’.