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ANNUNCIO FED. E ORA COME SI MUOVERANNO I MERCATI?

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva portando il differenziale 2-10 anni a 217 pb da 213. Torna a salire il differenziale sul decennale Grecia-Germania a 320 pb da 318. Il ministro delle Finanze greco, in un’intervista a Reuters ha dichiarato che il paese rispetta il principio della zona euro di affrontare i problemi fiscali da soli e non ha escluso l’assistenza del Fmi. Secondo il ministro inoltre, se l’Ue fornisse indicazioni chiare sul sostegno ad Atene, gli spread scenderebbero e non sarebbe necessario un salvataggio.

Le aste in Francia e Spagna di ieri hanno registrato una buona domanda. Secondo quanto riportato da Wsj la Grecia nei prossimi giorni potrebbe emettere un bond decennale per almeno 5 Mld€. Oggi l’attenzione degli operatori sarà focalizzata sull’apertura dei mercati statunitensi dopo l’annuncio della Fed di ieri sera. Negli Usa tassi di mercato in rialzo anche prima della decisione della Fed (arrivata alle 22:30 ora italiana) di rialzo di 25pb del tasso di sconto con accorciamento all’overnight (in precedenza il periodo era stato portato a 90 giorni e poi ancora a gennaio scorso a 28 giorni) del tempo di durata dei prestiti ottenuti al tasso di sconto.

Il tema del giorno diventa pertanto la corretta interpretazione della decisione Fed. Precisiamo che nelle minute del Fomc di fine gennaio pubblicate mercoledì sera, era già emerso la proposta di un rialzo di 25pb del tasso di sconto. Il fatto che la Fed abbia implementato tale decisione al di fuori di una riunione di calendario, ha probabilmente, nelle intenzioni della Fed, un valore segnaletico al fine di tranquillizzare i mercati che non si tratta di un cambiamento di politica monetaria tale da preannunciare rialzi del tasso Fed Funds Target.

La Fed si è premurata di esplicitarlo nel comunicato a latere della decisone : “le modifiche (al tasso di sconto) non sono attese comportare un restringimento delle condizioni finanziarie per famiglie ed imprese e non segnalano alcun cambio delle prospettive di politica monetaria”. Nello stesso comunicato viene ribadito che sono assicurati “livelli eccezionalmente bassi del tasso fed funds per un periodo esteso di tempo”. Diversi membri della Fed , tra cui alcuni votanti come ad esempio Bullard e Duke, hanno ribadito ulteriormente che non siamo di fronte ad un cambiamento di politica monetaria.

Bullard ha esplicitamente dichiarato che le aspettative di un rialzo dei tassi a fine anno sono esagerate. In realtà la decisione della Fed è un primo passo verso la rimozione di misure straordinarie tra cui rientra in primo luogo quella relativa al tasso di sconto da cui la stessa Fed partì nell’agosto del 2007 prima ancora di procedere a rialzi dei fed funds. Il processo potrebbe proseguire nei prossimi mesi con l’obiettivo di ripristinare lo spread tasso di sconto-fed funds in prossimità dei 100pb, ossia pari alla situazione pre-crisi. Allo stesso tempo la Fed potrebbe procedere a breve ad un rialzo della remunerazione delle riserve in eccesso (ora a 0,25%) che nelle ultime rilevazioni hanno superato i 1100Mld$. Il tasso fed fund target è invece atteso invariato per l’intero 2010.

Malgrado le rassicurazioni scritte e verbali della Fed, è però inevitabile ipotizzare che gli operatori tenderanno ad incorporare nei prezzi uno scenario di rialzo dei fed funds, anche in vista della fine della politica di acquisti di asset che terminerà quasi del tutto il prossimo marzo. Segnaliamo come questa mattina la banca centrale russa abbia tagliato i tassi di 25pb portandoli all’8,5% al fine di stimolare l’attività di erogazione di credito.

Valute: Dollaro in marcato apprezzamento vs. Euro dopo la decisione Fed. Questa mattina il cross sta testando l’importante supporto a quota 1,3480. Non si esclude la possibilità di percezione di maggior attivismo sui tassi da parte della Fed rispetto alla Bce potrebbe comportare un overshooting sul cross fino livelli prossimi a 1,30. Prima di ciò è importante verificare la rottura del livello citato dopo la chiusura della sessione londinese. In ogni caso continuiamo a ribadire la possibilità che dopo le elezioni Uk attese per il 6 maggio e più in generale nel corso del secondo semestre il trend del Dollaro potrebbe registrare un’inversione. Lo yen resta pressoché stabile verso euro, mentre verso dollaro si deprezza. Verso dollaro la prossima resistenza si colloca a 92,6. Il ministro delle Finanze giapponese ha chiesto l’aiuto della banca centrale per sconfiggere la deflazione.

Materie Prime: dopo la chiusura positiva di ieri per quasi tutte le materie prime, in mattinata la notizia del rialzo del tasso di sconto della Fed ha determinato un rafforzamento del dollaro e di conseguenza un calo del prezzo delle materie prime. Il prezzo del greggio Wti è sceso sotto i 78 $/b anche sulla scia del rialzo delle scorte statunitensi. Scende anche il prezzo del rame e dell’oro.

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