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Angelino Alfano nuovo segretario clone del PDL, un partito ancora finto

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ROMA – Angelino Alfano è stato nominato per acclamazione segretario del partito al Consiglio nazionale del PdL. Ora a prendere la parola è Denis Verdini che interrompendo il premier Berlusconi che avrebbe voluto dare la parola al neo segretario ha chiesto “trenta secondi per le modifiche statutarie”. Ora il coordinatore del Pdl sta leggendo le modifiche dello statuto che i delegati del Cn voteranno alzando la delega.

ELEGGETE ALFANO PER ACCLAMAZIONE – “Gli organizzatori del Pdl hanno previsto da statuto una votazione che prevede i due terzi” dei consensi, “ma io da presidente e fondatore del partito vi propongo l’elezione di Alfano con questo applauso” a “suffragio generale”. Così il premier, Silvio Berlusconi, – chiamando vicino a sé il ministro della Giustizia – ha chiesto ai consiglieri del Pdl di investire Alfano nuovo segretario del partito evitando “burocrazie interne”.

BERLUSCONI, ALFANO MAI MENZOGNERO, E’ PERSONA GIUSTA – “Non ho dubbi che Alfano sia la persona giusta. Non ho sentito mai nessuna voce contraria alla decisione di eleggerlo segretario. Alfano non è una persona menzognera”. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, intervenendo al Consiglio nazionale del PdL.

Usa parole forti il sindaco di Roma Gianni Alemanno, protagonista di uno degli interventi più accesi del Consiglio Nazionale del Pdl a Roma. “C’è una matrice di fondo che emerge con chiarezza dalle elezioni amministrative e dal referendum: c’è bisogno di partecipazione da parte della gente che non vuole più vivere la politica da spettatori. Questo bisogno deve avere risposte”.

Per questo il primo tema da affrontare “sono le primarie, per questo ti chiedo Angelino – ha aggiunto Alemanno – di organizzare un gruppo di lavoro apposito. Parlo di primarie perchè queste devono servire a vincere”. Per questo, Alemanno ha portato l’esempio delle elezioni per la poltrona di sindaco di Palermo, chiedendo alla platea: “come ci volgiamo presentare a queste elezioni e come vogliamo evitare di sbagliare le candidature perchè io” prima delle amministrative “ho evocato tutti gli interlocutori per denunciare come alcune scelte alle ultime elezioni fossero sbagliate”. Su questo versante,m però, il sindaco non si nasconde “Fra un anno e mezzo anche io andrò alle elezioni e di fronte a questo io per primo voglio passare attraverso le primarie”.

Roma, 1 lug. (TMNews) – Non è dato sapere se il doppio incarico fra segretario del Pdl e di ministro della Giustizia che da oggi Angelino Alfano formalmente ricopre sarà di durata brevissima o, alla fine, destinato a non esaurirsi in pochi giorni, di rinvio in rinvio sulla scelta del successire. Certo è che da oggi il ministro Guardasigilli è anche il segretario del partito di maggioranza relativa, quarta volta fra prima e seconda Repubblica. E dai precedenti illustri, passati alla storia.

Palmiro Togliatti fu il primo ad assumere il doppio incarico di responsabile Giustizia del dopoguerra e al contempo segretario del Partito Comunista Italiano. La Democrazia Cristiana non volle poi lasciare l’esclusivo al temuto rivale e nel 1953 Guido Gonella fu per pochi mesi segretario dello Scudocrociato e Guardasigilli. Negli anni più recenti, fu con “orgoglio, emozione e commozione” che Oliviero Diliberto nel 1999, grazie al Governo D’Alema, prese possesso da segretario dei Comunisti Italiani della scrivania in via Arenula che era stato di Togliatti. Mentre l’ex Dc Clemente Mastella, segretario dell’Udeur, fu il ministro della Giustizia le cui dimissioni a inizio 2008 segnarono la fine del secondo Governo Prodi. Rispetto ai predecessori nel doppio incarico, però, Alfano può vantare un primato in esclusiva: lui è il primo Guardasigilli a diventare Segretario. Per tutti gli altri, invece, la leadership di partito era stata il passpartout per l’ingresso a via Arenula.