(Teleborsa) – Con 1.379 unità immatricolate nel primo quadrimestre, il mercato autobus chiude a +14,8% rispetto al primo quadrimestre 2009. La crescita registrata dal segmento urbano risulta fortemente trainata, secondo quando si legge nella nota dell ANFIA, dall’immatricolazionedei veicoli del contratto applicativo della gara di Milano del 2006. Questo dato non fa che sottolineare come, nell’ambito del finanziato, in assenza di una programmazione e di un piano di progressiva sostituzione dei veicoli obsoleti (euro 0-1-2), l’immissione sul mercato di un lotto ingente basti ad invertire completamente l’andamento dell’intero segmento. Gli interurbani classe II mantengono invece il segno negativo (-7,2%), seppur con un calo meno marcato di quello registrato nel primo trimestre. Complessivamente, le immatricolazioni dei mezzi finanziati riportano perciò una variazione positiva del 42,2% rispetto al primo quadrimestre 2009. Ancora in crescita il segmento dei turistici, che chiude a +28,4%, per un totale di 330 unità immatricolate nel quadrimestre contro le 257 dello stesso periodo del 2009. Gli interurbani riportano così un rialzo (+10,4%) rispetto al primo quadrimestre 2009, con un totale di 574 unità immatricolate. Il segmento dei minibus e derivati chiude anche questo quadrimestre in negativo, registrando una flessione del 17,5% rispetto ai primi quattro mesi del 2009 (406 vs 492 unità). Le gare d’appalto chiuse nel quadrimestre hanno aggiudicato complessivamente 203 veicoli. Le più importanti aggiudicazioni sono avvenute in Lombardia (60), Friuli Venezia Giulia (30), Emilia Romagna (24) e Liguria (24). “All’impegno profuso dai Costruttori per adeguarsi alle normative comunitarie in favore della riduzione dell’impatto ambientale della mobilità, — ha commentato Giuseppe Lepore, Amministratore delegato marketing di Rampini Carlo S.p.A. — non corrisponde un allineamento della domanda in tale direzione. Questo nonostante l’allargamento dell’offerta con veicoli a motorizzazione elettrica e a idrogeno, nonché la riduzione del prezzo finale e dei costi di gestione dei mezzi ecologici che, in alcuni casi, possono risultare addirittura inferiori a quelli dei veicoli tradizionali. Non bisogna dimenticare che una politica che punta sulla mobilità sostenibile e che privilegia i veicoli ecologici impone ai produttori investimenti non indifferenti, a fronte di un’adeguata risposta da parte del mercato, che però al momento non si sta verificando.”
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