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Anche Di Pietro al capolinea

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(WSI) – L’accusa è velenosa. Ancor più pesante perché indirizzata a chi, quotidianamente, fa della legalità e del rispetto delle regole il cavallo di battaglia della propria azione politica. “Caro Antonio Di Pietro, con questi mezzucci ti fai male da solo. Cosa ci guadagni a manipolare un sondaggio sulla questione morale nell’Idv?” Firmato Paolo Flores D’Arcais, direttore di Micromega. Che accusa l’ex pm di manipolare i dati di un sondaggio sulla questione morale all’interno dell’Idv. E Di Pietro replica dal suo blog, tacciando Flores D’Arcais di “accidia” e di aver condotto un sondaggio “in modo furbastro ed omissivo”.

Ed è proprio sul bimestrale che è stato lanciato un sondaggio nato dalla lettera aperta di tre compagni di partito di Di Pietro, De Magistris, Alfano e Cavalli 1, che sottolineavano la necessità di una grande opera di pulizia nel partito dopo la vicenda della compravendita in occasione del voto di fiducia al governo. Un tema che i vertici dell’Idv hanno minimizzato e che Micromega ha, invece, messo nero su bianco con un sondaggio. Quattro le opzioni possibili: le prime due giudicavano che una seria questione morale nell’Idv esistesse effettivamente (la prima considerava Di Pietro responsabile per non averla ancora affrontata), la terza sottolineava come tutti i partiti ne fossero toccati, per cui non andava drammatizzata, la quarta negava che una questione morale per l’Idv esistesse sotto qualsiasi forma.

Il responso è stato chiaro dall’inizio. A poche ore dalla messa in Rete le prime due rispose avevano raccolto circa l’80% dei voti. Percentuali minime, invece, per le risposte “minimizzatrici”. Il sondaggio, poi, veniva rilanciato dal Fatto e da Repubblica. Con lo stesso esito.

A questo punto, secondo Flores D’Arcais, accade qualcosa. “Stamattina alle 11,30 – miracolo! – i voti alla quarta opzione sono al 20% e continuano a salire (quelli alla seconda opzione sono scesi già al 40%)”. Ripensamento improvviso? Secondo il direttore di Micromega non è così. “Ho ricevuto in copia da due militanti Idv (uno di Milano e uno di Napoli) l’sms che è stato inviato a tutti gli iscritti e simpatizzanti dal tuo apparato dirigente: “Ciao, vai su micromega e vota (e fai votare) per il presidente. Grazie, risposta n.4 (gira sms a tutti i tuoi contatti)”. Circa tremila voti così “coscritti” hanno fin qui manipolato i risultati, e non dubito che nelle prossime ore altri voti lo faranno ulteriormente. Ma con queste manipolazioni, caro Antonio, cosa ci guadagni?”

Chiara l’accusa di “brogli” lanciata a Di Pietro. “Organizzando una partecipazione artificiosa al sondaggio, e alterandone così i risultati, cosa ci guadagni? La realtà resta quella che è, i “navigatori” dei tre siti in questione – quale sia la loro rappresentatività di un tuo potenziale elettorato, rappresentatività che credo alta – la pensano come risultava prima dell’intervento organizzato dei tuoi apparati”. Ovvero che una questione morale all’Interno dell’Idv esiste e va affrontata.

Floris, però, insiste e spinge in un paragone davvero indigesto per Di Pietro. Accostato al Cavaliere che tanto detesta: “Di fronte ad un dato di realtà tu preferisci operare per cancellarlo, proprio come i famosi finti applausi, anziché affrontarlo. Il che per un dirigente politico che vuole opporsi al berlusconismo non mi sembra proprio la cosa migliore: è tipico dei media berlusconiani, infatti, fare il maquillage alla realtà, raccontare un’Italia di plastica e paillettes, anziché affrontare quella vera. Cosa ci guadagni, a fare come loro?”.

La risposta dell’ex pm. Di Pietro si difende sul suo blog accusando Flores D’Arcais di fare “uso strumentale di un’accorata lettera aperta indirizzatami dagli europarlamentari Sonia Alfano e Luigi De Magistris e dal consigliere regionale Giulio Cavalli” che “hanno chiesto una maggiore attenzione nella selezione della classe dirigente. Ho assicurato loro che, nei limiti dell’umano possibile, lo farò anche se sono ben conscio di come sia difficile sondare in anticipo i retro-pensieri altrui (razzi e scilipoti, tanto per citare gli ultimi due casi di tradimento politico). Ho anche immediatamente convocato l’esecutivo nazionale di Idv (fissato per la metà di gennaio) proprio per affrontare in modo ancora più stringente la questione della militanza nel partito e ciò perché credo che abbiano diritto a far valere il loro punto di vista soprattutto coloro che aderiscono e si iscrivono al partito, piuttosto che i tanti ‘saputoni’ della domenica che danno i voti agli altri senza mai mettersi in gioco personalmente”. “Senonché proprio alla vigilia di Natale, quando tutti erano affaccendati in altre faccende – osserva Di Pietro – Paolo Flores d’Arcais ha lanciato su Micromega un sondaggio per verificare se gli elettori di Micromega ritenessero anche loro che ci fosse una ‘questione morale’ all’interno di Idv. Ancora una volta, quindi, egli ha inteso mistificare casi sporadici di umane debolezze (che in dieci anni di vita di Idv si possono comunque contare su poche unità) con il collasso morale di un partito che ha fatto della legalità la sua bandiera portante ed il suo asse di riferimento”.

“Mi sta bene il sondaggio – afferma l’ex pm – a condizione, però, che non sia condotto in modo furbastro ed omissivo, come invece ha fatto il direttore Paolo Flores d’Arcais”. Di Pietro nega “nel modo più assoluto” di avere mistificato il sondaggio: “fino alla lettura dei giornali di questa mattina, nemmeno avevo piena contezza dell’evolversi dei sondaggi (non fosse altro perché ho passato un sereno natale in famiglia a montenero e non ho avuto proprio tempo né voglia né occasione di occuparmi dei sondaggi di micromega). Lo nego nel modo più assoluto anche perché non avrei nulla da guadagnarci a truccare i sondaggi, tanto la realtà nessuno la può cambiare. Certo, può essere accaduto che vi sia stato uno spontaneo passaparola da un parte e dall’altra. Ma spegnere l’accesso solo perché le iniziali aspettative non piacciono più a chi ha commissionato il sondaggio, accusando addirittura me di aver organizzato il ‘passaparola’, è davvero un grave peccato di accidia, inteso appunto come ‘negligenza nel fare il bene’. Anzi di più: è anche un grave peccato di superbia, inteso come ostentazione del proprio sapere per sminuire i meriti altrui. È anche un grave peccato di invidia, inteso come frustrazione personale per i successi altrui”.

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