(9Colonne) – Roma, 11 lug – “Da persona che ha fiducia nella religione, dico che nessun Dio autorizza un uomo a picchiare una donna, non è previsto che lo faccia, ma c’è una tradizione siculo-pakistana che vuol far credere il contrario”. Questa la frase del ministro dell’interno Giuliano Amato durante un intervento al convegno su Islam e Immigrazione organizzato dal Viminale in collaborazione con l’ambasciata olandese. Una frase che ha scatenato una cascata di proteste da parte del mondo politico. A dir poco accesa la reazione di Stefania Prestigiacomo, ex ministro delle Pari Opportunità, nonché fiera siracusana: “Amato straparla. Chieda subito scusa ai siciliani o lo querelo”. Scatenato anche Ignazio La Russa, presidente dei deputati di An, che definisce “un’enorme fandonia” l’affermazione del ministro: “ Per non urtare gli interlocutori islamici – ha detto – il ministro dell’Interno si inventa di sana pianta che anche in Sicilia vi sia, o vi sia stata, una asserita ‘tradizione’ che consentiva violenze sulle donne nel nome di Dio”. Amato, per parte sua, si è spiegato ricordando che i suoi genitori sono siciliani e che si riferiva a una tradizione non più presente in Sicilia, ma ciò non glia ha evitato i commenti sarcastici dei colleghi, come quello del senatore Gaetano Quagliarello di Forza Italia secondo cui “solo un forte colpo di sole siculo-pakistano può giustificare le parole del ministro Amato”. Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, rileva invece come “lo stesso Amato profeticamente aveva sostenuto l’impazzimento dell’Italia, pensando di esserne personalmente immune”. Carmelo Briguglio, deputato di An, ha definito l’episodio un “atto di crassa ignoranza su costumi e tradizioni siciliane”, ed ha invitato il ministro a scusarsi con i cittadini dell’Isola. Se, da destra, si rovesciano sul ministro tempeste di attacchi e di proteste, da sinistra giungono timidi tentativi di appoggio: “Anche un dotto può dire una sciocchezza” ha laconicamente detto il deputato siracusano Rino Piscitello, della Margherita, secondo il quale “Amato certamente correggerà le sue affermazioni e si scuserà con i siciliani. La sua gaffe però – ha aggiunto – è quasi la prova di come il ceto politico del nostro Paese, di destra o di sinistra, ha un’idea della Sicilia macchiettistica e fuori della realtà. E’il caso di essere un po’più attenti e un po’meno superficiali riguardo alla realtà di una delle più grandi regioni italiane”. Anna Finocchiaro, presidente del gruppo dell’Ulivo al senato, risparmia al ministro ulteriori attacchi: “Dico solo che la violenza sulle donne è purtroppo una tradizione di tutti i maschi del mondo contro tutte le donne del mondo, senza distinzione di confini geografici o religiosi”.
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