Bond irlandesi sempre nell’occhio del ciclone. I cds sui titoli di stato del paese, ovvero i costi che devono essere sostenuti per assicurarsi contro il rischio default dell’irlanda, sono cresciuti per l’ennesima volta, a dispetto del piano di budget quadriennale di Dublino.
Il trend dei cds si spiega anche con i dubbi che attanagliano gli operatori sul piano di salvataggio del paese celtico. “In realtà, (le autorità) non hanno fornito veri dettagli sul piano di salvataggio, e il governo è in grandi difficoltà, non riuscendo a formulare un piano credibile per sistemare tutti i problemi – ha sottolineato un trader, intervistato da reuters – Non vedo dunque il motivo per cui i cds dovrebbero iniziare a restringersi”.
Secondo i dati forniti da Matrix, i cds a cinque anni sono così saliti a 600 punti base, 19 punti base in più rispetto alla giornata di ieri. Ciò significa che, per proteggere una eventuale esposizione di 10 milioni di euro sui bond irlandesi, bisogna pagare 600.000 euro.
Ma non è finita qui. La clearing house LCH Clearnet ha alzato infatti ancora, precisamente per la terza volta dal 10 novembre, i margini di garanzia sui titoli di stato dell’Irlanda. Il margine richiesto è ora del 45%, a significare che gli investitori dovranno dare in garanzia 45 euro per ogni 100 euro di esposizione netta sui titoli del debito pubblico dell’Irlanda.
Lo scorso 10 novembre la compagnia aveva deciso di innalzare il tasso al 15%, portandolo al 30% dopo soli sette giorni. La decisione riflette anche l’aumento dei rendimenti dei bond detenuti in portafoglio dagli investitori.