ROMA – Il dramma del Giappone è il vero tema che sta scuotendo i mercati azionari globali nella giornata di oggi. Ma c’è un altro fattore che potrebbe assumere le vesti di protagonista nei prossimi giorni. Si parla dell’Arabia Saudita, dove la situazione si sta facendo particolarmente tesa.
Il motivo della tensione è quello che ha acceso la miccia in altre aree del Medio Oriente: l’insoddisfazione del popolo verso un regime visto sempre più come un ostacolo alla libertà. Ma “noi non chiediamo la caduta del regime – precisa una donna saudita di 25 anni – vogliamo solo la fine della corruzione”.
Sta di fatto che le proteste organizzate aumentano, e si concentrano in tre città: la capitale Riyad, Gedda e Dammam. Al momento, molti elicotteri stanno sorvolando diverse parti di Gedda, la seconda città più grande del regno. Gli Stati Uniti, stando a quanto riporta un giornalista di Cnbc, hanno reso noto che continueranno a monitorare la situazione.
Intanto le autorità dell’Arabia Saudita hanno fatto sapere che non tollereranno alcuna forma di protesta. Nella giornata di ieri, 200 manifestanti sciiti si sono riuniti a Qatif, città a est del paese: la polizia è intervenuta immediatamente, ferendo almeno tre persone.
Sui mercati la preoccupazione è ancora una volta per il petrolio: il paese produce secondo le previsioni nove milioni di barili al giorno e dovrebbe essere dotato di una capacità di produzione aggiuntiva di 3,5 milioni di barili.