Economia

Allarme Bri: “possibili nuovi shock sui mercati”, Italia tra le cause

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Proprio mentre, dopo anni di tassi zero, le banche centrali stavano iniziando a incamminarsi verso la normalizzazione, si rischiano nuovi shock sui mercati. A mettere in guardia è la Banca dei regolamenti internazionali, che nel suo rapporto trimestrale definisce “un evento non isolato” quello subito dai mercati negli ultimi mesi.

Tra le possibili cause, vengono citate la guerra dei dazi, la Brexit ma anche lo scontro Italia-Ue sul bilancio.

“Non è stato il primo e non sarà l’ultimo. È stato semplicemente un nuovo ostacolo nello stretto cammino verso la normalizzazione della politica monetaria” si legge nel rapporto in cui viene specificato che lo shock dei mercati mondiali di questi mesi “non è un evento isolato” . “È un’ulteriore tappa di un percorso iniziato diversi anni fa” e che muove dalle misure straordinarie degli istituti centrali che ora, dopo un loro ritiro o quanto meno di ammorbidimento, fanno i conti con le tensioni commerciali e l’incertezza politica.

Entrando nel dettaglio dell’Italia, la Bri cita le tensioni politiche e “il peggioramento delle prospettive, già fragili, delle condizioni di bilancio dell’Italia, in seguito al braccio di ferro tra la Commissione europea e il governo nazionale” alla base dell’aumento dello spread fra Btp e Bund delle scorse settimane, poi parzialmente rientrato per il cambio di rotta del governo.

La Bri certifica come “ci siano segnali che gli investitori stanno percependo un aumento di una eventuale ridenominazione del debito sovrano italiano” (uscita dall’euro) con un effetto sui Cds. L’aumento, nota la Bri, è comunque inferiore al picco di maggio quando uscirono le indiscrezioni sul ‘piano’ della maggioranza per la cancellazione del debito Bce. E rispetto ad allora il contagio agli altri titoli sovrani della ‘periferia’ europea c’è stato ma molto più limitato.