New York – Da luglio un selloff sui mercati finanziari americani sara’ inevitabile. Ne e’ convinto Doug Cliggott, strategist Usa della banca svizzera Credit Suisse, il quale scommette che una volta che le misure straordinarie di allentamento monetario messe a punto dalla Fed volgeranno al termine, e’ inevitabile che nel mercato si verranno a creare degli squilibri quando le enormi quantita’ di denaro iniettate dalla banca centrale Usa verranno meno
A dimostrarlo sono anche i grafici, in particolare se si mette a confronto il grafico dell’indice allargato S&P 500 con quello del deficit di bilancio. I due stanno seguendo bene o male lo stesso andamento da ormai tre anni e quando gli acquisti della Fed sul mercato dei bond si sono interotti, a meta’ del 2010, la reazione e’ stata inevitabile.
A novembre dell’anno scorso le autorita’ di politica monetaria americana hanno deciso di varare un secondo round di Quantitative Easing, iniziando a comprare $600 miliardi di titoli di stato a lunga scadenza in piu’ tranche fino al 20 giugno.
Per Cliggott “un’altra maniera di guardare all’ordine di magnitudo degli acquisti operati dalla Fed e’ che rappresentano un bel po’ di denaro entrato nel mercato. E’ normale pensare che quando non fai piu’ operazioni di quel tipo, allora succedera’ quello che noi prevediamo”.
Per quanto riguarda l’eventualita’ di una terza tornata di quantitative easing, Cligott sottolinea che la paura sul fronte dell’inflazione dovrebbe impedire che la Fed intraprenda una tale iniziativa di ammorbidimento monetario. Guarda il video dell’intervista concessa a Bloomberg: