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Allargamento fondo salva-Stati=tassa sulle banche?

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(WSI)-Tassi di interesse: in area Euro l’alternarsi delle voci in merito all’ampliamento dell’ammontare e delle attività dell’Efsf insieme al favorevole esito dell’asta portoghese, hanno comportato un rialzo dei tassi governativi e swap ed un rialzo dei listini azionari, oltre che un marcato restringimento degli spread sui periferici.

Sul monetario salgono i tassi Eonia swap a tre mesi, mentre l’Euribor di pari scadenza rimane stabile sotto l’1%. Il presidente della Commissione Barroso ed il commissario agli Affari economici sostengono la necessità di ampliare il fondo e secondo alcune fonti l’argomento sarà trattato nella prossima riunione dell’Eurogruppo ed Ecofin di lunedì e martedì prossimi. Le decisioni finali saranno comunque prese dal vertice dei leader europei del 4 febbraio.

Secondo alcune indiscrezioni l’allargamento della dotazione dell’Efsf potrebbe essere finanziato con una tassa sulle banche ed allo stesso tempo potrebbe includere l’acquisto di bond governativi, la concessione di prestiti a breve termine e la riduzione.

Da evidenziare poi la posizione della Germania che, attraverso il portavoce del governo, ha evidenziato il fatto che è ancora presto per parlare di un allargamento del fondo in quanto fino ad ora con il salvataggio dell’Irlanda è stato usato solo il 10% del suo valore. Più cauta invece la Merkel che ieri durante una conferenza stampa ha dichiarato che la Germania farà di tutto per salvaguardare la stabilità dell’euro.

Alcuni commentatori hanno comunque notato come questa volta la Merkel, a differenza del passato, non abbia esplicitamente escluso la necessità di allargamento del fondo EFSF. La maggiore cautela del premier tedesco è dettata verosimilmente dal fatto che quest’anno si voterà in 7 delle 16 regioni del paese, con prime scadenze collocate a fine marzo.

Secondo alcune indiscrezioni di mercato riportate da Reuters, la prossima settimana è attesa un’emissione dell’Efsf da 3-5 Mld€. Oggi sono attese emissioni in Italia (fino a 6 Mld€ dei titoli 2015 e 2026) ed in Spagna (titolo 2016 per 2-3 Mld€).

Oggi infine si terrà la riunione della Bce da cui non sono attesi cambiamenti all’attuale politica monetaria. Lo stesso Trichet non dovrebbe aggiungere niente di nuovo rispetto a quanto già annunciato a dicembre. Il capo della Bce potrebbe inoltre essere chiamato a rispondere a proposito dell’ampliamento dell’Efsf, del rialzo dell’inflazione e del programma di acquisto di bond.

Attesa anche la riunione della BoE che non dovrebbe apportare cambiamenti al livello dei tassi ed al programma di quantitative easing. Negli Usa tassi di mercato in rialzo in un contesto di recupero dei listini azionari trainati principalmente dai comparti finanziario ed energetico.

Nel primo caso il supporto è arrivato dalle revisioni dei giudizi sul comparto bancario da parte di alcuni analisti, oltre che alla possibilità di incremento del dividendo annunciato dall’ad di JPMorgan. Il Beige Book della Fed ha segnalato un miglioramento dell’attività manifatturiera ed un buon andamento della spesa per consumi durante il periodo natalizio.

Le note dolenti sono ancora riferite al settore immobiliare ed al comparto occupazionale. Sul fronte obbligazionario è stata ben accolta l’emissione sul comparto decennale, in attesa oggi dell’emissione da 13Mld$ sul Teasury trentennale. Il differenziale tra il segmento a 30 ed a 2 anni ha segnato il nuovo record storico a quota 393pb.

Valute: euro in marcato recupero vs dollaro, complice il maggior ottimismo degli operatori sulla possibilità che il prossimo vertice dei ministri finanziari possa portare a decisioni concrete in merito ad un diverso utilizzo del fondo EFSF oltre che ad un eventuale suo ampliamento.

Il primo livello di resistenza si colloca a 1,3175/1,3225. L’attenzione sarà anche concentrata sulle parole di Trichet. Sul fronte euro yen, la prima resistenza si colloca a 109,75. Ancora in apprezzamento lo yuan vs dollaro, in vista del vertice tra il presidente Obama ed il presidente cinese atteso per il 19 gennaio.

Materie Prime: giornata positiva per le principali commodity. In rialzo i metalli industriali, con il nickel che guadagna il 4,5%, toccando i massimi da 8 mesi in seguito alle continue piogge che hanno colpito l’Australia causandone un aumento della domanda. Chiudono in positivo anche gli agricoli ad eccezione dello zucchero.

In rialzo invece soia (+4,3%), mais (+4%) e grano (+1,5%) a causa delle proteste degli agricoltori argentini sulle nuove politiche di export del governo. Tra gli energetici il greggio Wti (+0,8%) ha chiuso ieri a 91,86 $/b. Chiusura in lieve rialzo per i preziosi con l’oro (1385 $/oncia) e l’argento che guadagnano circa lo 0,1%.

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