Alitalia ha vinto la sua battaglia contro la decisione della Commissione Ue del 15 luglio 1997 che definì “aiuti di stato” la ricapitalizzazione e il piano di risanamento della società.
Oggi, infatti, il tribunale di primo grado della Ue ha annullato la decisione della Commissione di Bruxelles. Air One e Air Europe, le due compagnie che avevano presentato ricorso contro Alitalia, si faranno carico delle spese.
Il tribunale ha ritenuto che la decisione della Commissione nel 1997 fosse viziata da un abuso di competenza, in quanto si sarebbe spinta a fare
vera e propria politica dei trasporti e non solo a valutare l’esistenza o meno di aiuti di Stato.
A questo punto la Commissione potrebbe decidere di ricorrere in appello alla Corte di giustizia, ma l’autorevolezza del tribunale di primo grado, cui si rivolgono in prima istanza i privati, porterebbe ad escludere questa eventualita’.
“Questa sentenza approva implicitamente l’operato del nostro management”, commenta a WallStreetItalia una fonte vicina alla Compagnia di bandiera, che ricorda come tre anni fa vennero concessi 2.750 miliardi di lire dietro il rispetto di alcune limitazioni.
Tra queste, l’obbligo a non crescere oltre una certa percentuale annua e, soprattutto, l’impossibilità di diventare “price leader” sul mercato. Tanto per chiarire: la Compagnia aerea price leader è in grado di dettare i prezzi; chi non è price leader non può offrire sconti alla clientela, pena l’accusa di dumping. Dei 2.750 miliardi di lire Alitalia ne prese 2.000 rinunciando all’ultima tranche.
A Piazza Affari il titolo sta cedendo l’1,5% a 2,1 euro.