(Teleborsa) – Dopo quindici mesi gli alimentari invertono la tendenza nelle vendite e per la prima volta dall’aprile 2009 tornano a far registrare valori positivi sia sul piano congiunturale (+0,4 per cento) che su quello tendenziale (+2,4 per cento). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio fisso al dettaglio nel mese di luglio. Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un segnale importante per la ripresa economica in un Paese dove quasi un euro su quattro si spende per la tavola con gli acquisti di alimentari e bevande che ammontano complessivamente a 215 miliardi di euro all’anno (dei quali 144 a casa e 71 per mangiare fuori), con l’agroalimentare che svolge peraltro una funzione da traino per l’intero Made in Italy all’estero. I segnali positivi al consumo, che sono accompagnati anche dai buoni risultati dell’export agroalimentare che nei primi sei mesi del 2010 è cresciuto del 10 per cento, non si sono però – denuncia la Coldiretti – trasferiti alla produzione dove i prezzi riconosciuti alle imprese agricole sono al di sotto dei costi di produzione in molti settori. Una situazione che rischia invece di provocare l’abbandono delle campagne, a causa delle inefficienze e delle speculazioni lungo la filiera agroalimentare con pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi che diventano euro al consumo con il risultato di un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale – conclude la Coldiretti – i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte.