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(WSI) – Come si preparano i principali leader politici italiani alla campagna elettorale? Gli esperti dell’immagine sono al lavoro da tempo, e le strategie già ben delineate.
Diesse Per recuperare terreno nel proprio bacino elettorale, scosso dalla vicenda Unipol, i diesse hanno scelto un profilo elettorale molto sobrio, in linea con le radici austere della sinistra. Si presenteranno in televisione scalzi, con indumenti molto in linea con i gusti popolari: canottiere traforate, t-shirt con scritte spiritose, tuta da ginnastica con grosse bozze su gomiti e ginocchia. E durante i dibattiti consumeranno sfilatini al formaggio, ripulendo le briciole con un vistoso e allegro tovagliolo a scacchi rossi e bianchi. Come elemento di rinforzo a questa strategia, in sostituzione dell’Opa per la Bnl ne verrà lanciata una per acquisire un negozio di ferramenta o, in alternativa, una pensione a Igea Marina.
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Forza Italia Per non spaventare l’elettorato moderato, lo staff di Berlusconi è stato rinforzato da elementi in grado di mitigare i toni del leader. Va proprio in questo senso la consulenza di Ali Agca, la cui piattaforma politica è giudicata molto più rassicurante di quella del Cavaliere. Per il resto, la fida Miti Simonetto propone un ulteriore ritocco del lifting. Verranno tirate le tempie, alzati gli zigomi e ridotti i piedi (per accattivarsi le simpatie estetiche di eventuali elettori di origine cinese), il fondotinta sarà verde prato (per conquistare l’elettorato daltonico) e infine sarà effettuato il trapianto di una lunga treccia bionda al centro del cranio (per conquistare anche l’elettorato dei matti). Maglietta fina per rendere omaggio a Baglioni e calzette rosse per ricordare Battisti. Il premier accetterà di comparire nei faccia a faccia, ma solo con competitors dal volto sfigurato.
Casini Si punta tutto sulla figura del presidente della Camera piuttosto che sulla sigla del suo partito, l’Udc, anche perché nessuno se la ricorda e lui stesso deve farsela ripetere dai suoi portavoce prima di ogni comizio. Verranno esaltate le sue doti di equilbrio e di moderazione: per sicurezza, sono stati assunti esperti lituani, i quali, non sapendo niente della politica italiana, scriveranno solo discorsi assolutamente generici (che cosa mettersi quando piove, come vivere serenamente anche con l’artrosi, eccetera) evitandogli di prendere posizione su qualsivoglia argomento.
Rifondazione Bertinotti è quello che ha meno problemi: la sua strategia di comunicazione è già perfezionata da tempo, e non resta che ricalcarne i modi e i tempi. Dunque lo vedremo nel salotto di Sandra Verusio mentre esalta l’epopea delle mondine, nel talk-show della contessa Chiarulli Montalbetti mentre esorta ad abbattere il padronato, e infine nel grande comizio di chiusura, di fronte a migliaia di operai, spiegare l’uso corretto delle posate da pesce.
Lega Il programma elettorale parla da solo: castrazione degli stupratori, rapatura delle adultere, impiccagione dei negri, rogo delle baldracche, gogna in piazza per i ripetenti, abbattimento a mani nude di cavalli e mucche. Uno schietto e accattivante spirito popolaresco che necessita, in tv, solo di piccoli ritocchi: Castelli parteciperà ai dibattiti munito di torcia e forcone, Calderoli con un maiale al guinzaglio. Inno per la campagna elettorale, un hit degli anni Sessanta rivisitato: ‘La ragazza del Ku Klux Klan’
L’esperto E per finire, non possono mancare i suggerimenti del principe degli esperti di comunicazione, quel Maurizio Costanzo sempre più conteso dai leader di tutte le forze politiche. Ha già perfezionato il suo pacchetto di consigli: “Primo, durante le dirette televisive è sconsigliato urlare minacce di morte all’avversario, paonazzi in volto, agitando il pugno e facendo il gesto di scagliarsi contro di lui gridando ‘tenetemi o lo ammazzo’. Secondo, è proibito scaccolarsi e attaccare il cappero sul bracciolo della poltrona. Terzo, bisogna fissare al meglio le otturazioni dentali in modo che non cadano di bocca mentre si parla. Ho studiato i principali leader politici mondiali e vi assicuro che nessuno di loro ha mai commesso uno di questi tre errori. Per questo hanno vinto”.
Schifani Si è ritirato dalla campagna elettorale: il suo esperto per l’immagine si è suicidato.
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