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Algeria, petrolio: Opec taglio di 1 mln di barili

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L’Opec, l’Organizzazione dei Paesi di produttori di greggio, potrebbe tagliare la propria produzione di un milione di barili al giorno. A confermarlo è il ministro per l’Energia algerino nonché vice presidente dell’Opec, Chakib Khelil, parlando con i giornalisti italiani a margine della visita ufficiale con il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, ad Algeri. L’Opec vuole stabilizzare i prezzi del petrolio nell’interesse sia dei Paesi produttori, sia di quelli consumatori, spiega il ministro algerino, annunciando che una decisione per una riduzione delle quote produttive del cartello potrebbe essere annunciata a breve. E in questa direzione annuncia che potrebbe essere convocata una riunione straordinaria da tenersi il 18 e il 19 ottobre prossimi. Khelil spiega quindi che dopo la forte ascesa dei prezzi negli ultimi anni, legata a fenomeni speculativi per le tensioni geopolitiche, si assiste a una repentina discesa delle quotazioni negli ultimi due mesi. Una riduzione “troppo rapida”, sostiene, sottolineando quindi la necessità di un intervento sulle quote produttive. I prezzi del petrolio a New York scendono al di sotto dei 60 dollari al barile dopo la decisione della Saudi Aramco, la più grande compagnia petrolifera controllata da un ente statale, di ripristinare i volumi di spedizioni di oro nero in Asia entro il mese di novembre. L’annuncio spiazza i mercati, che da alcuni giorni si stavano abituando alla decisione dell’Opec di tagliare la produzione di un milione di barili dal prossimo 1° novembre. Nel corso delle contrattazioni elettroniche, il future di novembre scende dell’1,2 per cento a 59,25 dollari al barile mentre scriviamo. Intanto l’Agenzia per l’Informazione Energetica (Aie) stima che il prezzo del petrolio Wti entro fine anno si attesterà intorno ai 67 dollari al barile in virtù degli effetti sul mercato che sortirà la decisione dell’Opec di ridurre la produzione di oro nero. Secondo l’Aie, la domanda Usa di petrolio crescerà dell’1,7 per cento nel 2007 pari a 350 mila barili al giorno per un totale di 20,96 milioni di barili al giorno. La modesta crescita della domanda arriva a seguito del previsto calo dell’1,4 per cento del prezzo medio del petrolio che il prossimo anno si attesterà intorno ai 65,92 dollari al barile rispetto ai 66,86 dollari al barile nel 2006. Per quanto riguarda la domanda mondiale, l’Aie taglia le stime sulla crescita a 1,5 milioni di barili al giorno dalla stima precedente di 1,7 milioni di barili giornalieri. Per il 2006 la crescita stando al braccio statistico del dipartimento Usa per l’energia, crescerà di 1,2 milioni di barili al giorno per un totale di 85 milioni di barili a fronte dei 86,5 milioni attesi per il prossimo anno.