Roma – Un pericolo dietro l’altro. Un grande paese dell’eurozona rischierebbe davvero grosso: la Spagna. Continua a crescere la possibilità di una ristrutturazione del debito, come non mai a questi livelli dall’inizio della crisi europea. Ne è convinto William Buiter, economista capo di Citigroup.
“La Spagna sembra in procinto di entrare in un qualche programma della Troika, già dal 2012, come condizione per ottenere maggiore supporto dalla Banca centrale europea sul debito sovrano e sulle banche”, si legge nella nota dell’economista, in precedenza membro del Comitato di politica monetaria della Banca d’Inghilterra.
Appena una settimana fa Buiter aveva già espresso tutti i suoi timori sulla possibilità di un default spagnolo, parlando durante un’intervista per Bloomberg TV.
Tuttavia, non è detta l’ultima parola. Il paese potrebbe evitare una qualche forma di ristrutturazione del debito, ma questo richiederebbe una serie di misure di aggiustamento delle finanze e riforme strutturali.
Banche e varie società avrebbero un leverage troppo alto, e cresce il rischio per gli istituti di credito in vista di un calo dei prezzi delle proprietà immobiliari.
Il settore del real estate sarebbe quello piu’ a rischio con l’analista che prevede un crack simile a quella vista in Irlanda. I prezzi delle case sono scesi del 60% dallo scoppio della crisi subprime. L’Irlanda a confronto? Il 50%. Il valore dell’immobiliare in Spagna e’ tornato sui livelli del 2004.
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Intanto i rendimenti dei bond a 10 anni dello stato iberico continuano a viaggiare oltre il 5%, oltre i corrispettivi titoli italiani.