Alert rincaro petrolio: la domanda mondiale si e’ fermata

di Redazione Wall Street Italia
12 Aprile 2011 10:50

Roma – Il caro petrolio rischia di compromettere la ripresa economica globale, ha avvertito oggi l’Agenzia internazionale per l’energia, avvertendo che gli elevati livelli raggiunti dall’oro nero hanno già iniziato a intaccare la domanda globale.

Inoltre, a dispetto delle loro dichiarazioni rassicuranti, in concreto i paesi dell’Opec – il cartello degli esportatori di greggio – hanno fatto “poco” per compensare i cali di forniture dalla Libia, ha aggiunto l’Aie nel suo ultimo rapporto mensile. E gli attacchi lanciati dal colonnello Gheddafi contro i suoi stessi giacimenti e infrastrutture petroliferi nella regione orientale hanno aumentato i rischi di un black out a tempo indefinito della produzione della materia prima.

“Esiste un concreto rischio che un petrolio che si dovesse mantenere al di sopra dei 100 dollari al barile non risulti compatibile con il ritmo della ripresa economica”, si legge. L’ente parigino ha mantenuto invariate le sue previsioni, che indicano un rialzo della domanda globale di petrolio dell’1,6 per cento sull’insieme di quest’anno, dopo sei mesi consecutivi in cui nel suo studio mensile aveva sistematicamente rivisto al rialzo le stime.

Ora, con i rincari che si sono accumulati nelle passate settimane, fino a far superare i 127 dollari al barile al petrolio Brent scambiato a Londra, la tendenza sembra segnare mutamenti: “La crescita della domanda mondiale ha mostrato segni di rallentamento da alcuni mesi – ha affermato l’Aie – risentendo dei prezzi molto elevati”.

Nel frattempo da ieri le quotazioni dell’oro nero hanno segnato moderazioni sui mercati. A Londra stamattina il Brent, il greggio el mare del Nord, cala di 24 cents a 123,74 dollari al barile; mentre negli scambi elettronici sul Nymex il barie di West Texas Intermediate cede 56 cents a 109,36 dollari. Solo la produzione Opec e’ diminuita di 0,88 milioni di barili al giorno.