Il sogno per un processo di pace in Bahrein e’ tramontato definitivamente quest’oggi. Le truppe straniere saudite sono entrate a Riffa, un’area sunnita dove risiede la famiglia reale e dove e’ situato un ospedale militare. Sono stati avvistati circa 150 soldati armati e 50 veicoli tra cui autobus, jeep e ambulanze.
Le forze dei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) stanno prendendo in seria considerazione l’opzione dell’intervento militare per aiutare il regime del Bahrein a sedare le rivolte di matrice sciita. A pubblicare per primo l’indiscrezione e’ stato il quotidiano Alyam, del Bahrein, noto per i suoi legami con la famiglia al-Khalifa al potere.
Ieri nella capitale Manama si sono verificati degli scontri tra la polizia e le forze antigovernative sciite. In un video mostrato da Al Jazeera si vede uno dei manifestanti venire ucciso da un poliziotto con un gas lacrimogeno da distanza ravvicinata.
Molti sono convinti che nel piccolo staterello del Golfo si giochi il futuro della regione. L’isola e’ vicina alla parte orientale dell’Arabia Saudita, dove risiede la comunita’ principale di sciiti del paese, nonche’ la popolazione piu’ povera. Il maggiore produttore di petrolio al mondo teme che le rivolte in Bahrein possano alimentare il malcontento anche al proprio interno, con un gruppo di oppositori che ha gia’ organizzato proteste nei giorni scorsi.
I soldati degli Emirati Arabi Uniti dovrebbero arrivare gia’ da oggi in Bahrein. Secondo Al Arabiya le forze saudita hanno gia’ fatto il loro ingresso nel paese vicino, ma le indiscrezioni devono ancora essere confermate ufficialmente dal regime del Bahrein. L’unico annuncio fatto sinora e’ quello di Nabil al-Hamar, l’ex ministro delle Comunicazioni e consulente della famiglia reale, che sulla sua pagina di Twitter ha riferito che “le forze arabe sono arrivate in Bahrein”.
Un funzionario saudita, che ha preferito rimanere anonimo, ha detto oggi ad AFP che oltre 1.000 soldati sauditi sono arrivati nel Regno dei Due Mari nella tarda serata di domenica. Nel frattempo l’agenzia di stampa statale del Bahrein ha reso noto che il blocco indipendente (un’unita’ parlamentera del governo nazionale dle Bahrein) ha chieso al Re Hamad bin Isa al-Khalifa di imporre la legge marziale per contenere le rivolte.
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Le notizie delle proteste sfociate in episodi di violenza e dell’imminente intervento saudita hanno spinto in rialzo i prezzi del greggio nuovamente sopra i 100 dollari al barile. Il timore principale e’ quello di un’invasione nel verso contrario, dal Bahrein all’Arabia Saudita. In quel caso il giacimento petrolifero di Ghawar, che da solo produce piu’ petrolio di qualsiasi paese ad esclusione di Russia e Stati Uniti, diventera’ con ogni probabilita’ il primo obiettivo dei rivoltosi.