Uno spauracchio si aggira da tempo sui mercati del Vecchio Continente. E’ l’idea che un Paese europeo esca dal blocco della UE, gettando in piena crisi la moneta unica. Un eventuale tracollo dell’euro diventerebbe senza dubbio l’evento piu’ importante del 2010 in ambito macroeconomico e non sembra piu’ cosi’ impensabile dopo che alcuni analisti hanno iniziato a prevedere l’uscita dall’Unione Europea dell’Irlanda e della Grecia, alle prese con deficit pubblici alle stelle e persistenti difficolta’ di crescita economica.
“Nutriamo seri dubbi sull’abliita’ di Paesi come Irlanda e Grecia di riuscire a crescere economicamente nel corso della crisi attuale”, avverte in una nota, riportata da Bloomberg, Steve Barrow, a capo degli strategist sul mercato valutario del Gruppo dei 10 della britannica Standard Chartered Bank. Nel documento si legge inoltre che “con il taglio dei tassi di interesse, il deprezzamento dei tassi di cambio e le massicce iniziative di supporto fiscale, tutti “off limit” per queste due nazioni, sembra probabile un salvataggio da parte della UE ma non e’ affato da escludere persino un’uscita dal gruppo europeo dei due paesi prima della fine del 2010″.
Se questo dovesse succedere veramente – si tratterebbe tra l’altro del primo caso dalla fondazione della Ue che un Paese esce dal blocco dell’Unione Monetaria – e’ difficile che non diventi la storia dell’anno in ambito economico. Dopo tutto sino a poco tempo fa non si faceva che parlare dell’euro come una delle piu’ valide alternative per rimpiazzare il biglietto verde e per diventare cosi’ la nuova valuta di riferimento mondiale. Ma per il momento non e’ aria.