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STAGFLAZIONE

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*Antonio Cesarano e’ Head of Research and Strategy MPS Finance BM S.p.A. Questo documento e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) – I dati di oggi confermano quanto emerso già nelle scorse giornate: dicotomia tra crescita (in rallentamento) e dinamica dei prezzi (in rialzo).

1) La spesa per consumi delle famiglie ha registrato il più basso livello di crescita mensile dal mese di agosto. Se ipotizziamo un livello di crescita mensile nullo a marzo si arriva ad una crescita annualizzata della spesa delle famiglie pari al 3,3%, un valore inferiore rispetto al 4,2% del quarto trimestre.

2) Nel frattempo i prezzi (misurati dal deflatore della spesa personale core) sono risultati in forte recupero ritornando allo stesso livello di settembre (+2,4% a/a). Inoltre il dato marked based (ossia depurato dai prezzi non direttamente rilevati), è arrivato al 2,3%, il livello più elevato da quando la serie viene pubblicata.

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3) La spesa per costruzioni di febbraio invece è risultata migliore delle attese su base mensile grazie alla componente non residenziale (+ 1,5%) dal momento che il settore residenziale ha continuato ad evidenziare una marcato calo (-1%). La variazione annuale del dato generale ha comune continuato a seguire un trend calante (da –2,3% a –2,4%).

4) Infine l’indice finale della fiducia dei consumatori del Michigan ha evidenziato un ridimensionamento rispetto a febbraio ed al dato preliminare soprattutto a causa della componente prospettica. Le aspettative di inflazione ad un anno sono invece rimaste ferme al 3%.

In sintesi: complessivamente le ultime indicazioni confermano il rallentamento in atto dell’economia Usa. La novità di rilievo è il sensibile recupero dei prezzi che ha in buona parte annullato le indicazioni positive che erano arrivate a fine 2006. Si preannunciano
pertanto tempi più lunghi per il rallentamento della dinamica inflattiva. Nel frattempo gli operatori potrebbero continuare a temere uno scenario stagflattivo il che rappresenta potenzialmente un elemento non positivo per i bond. Il petrolio rimane sempre “l’osservato speciale”. Lo scenario di rallentamento della crescita rende ancora verosimile lo scenario di rallentamento anche dei prezzi alla fine del semestre in corso, ovviamente petrolio ( e quindi eventi geopolitici) permettendo!

Viene anche confermato lo scenario di Fed ferma per tutto il semestre, a maggior ragione laddove crescita e inflazione dovessero fornire segnali contrastanti ancora per qualche mese. Nel frattempo in chiave tattica confermiamo l’importanza dei livelli del 4,67% e 4,07% rispettivamente sul decennale Usa ed area Euro. Già in passato è accaduto che la prima fase di rialzo del prezzo del greggio sia stata letta prima come minaccia sui prezzi e solo successivamente sulla crescita.

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