*Antonio Borghesi e’ deputato dell’Italia dei Valori. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) – “E’ inaccettabile che ai vertici di importanti istituzioni finanziarie si trovino personaggi che hanno perso i requisiti di onorabilità per essere stati condannati per bancarotta fraudolenta. Ne va della credibilità internazionale del nostro sistema finanziario e bancario, ma ora abbiamo deciso di passare all’azione.
Non è la prima volta che intervengo su questa scandalosa vicenda che ha già superato i confini del nostro paese, tanto che la notizia è stata riportata dalla CNN.
Ai vertici di due importanti istituzioni finanziarie, quali Capitalia e Mediobanca, c’è un personaggio che ha perso i requisiti di onorabilità. Mi riferisco a Cesare Geronzi, condannato in primo grado e otto mesi per bancarotta fraudolenta, alla luce soprattutto delle ultime vicende che lo vedono rinviato a giudizio per frode nell’ambito della vicenda del dissesto Parmalat.
Attualmente gli amministratori di banche e istituzioni finanziarie che hanno perso i requisiti di onorabilità devono essere sospesi dalla carica, tuttavia l’assemblea ha il potere di reintegrarli, sostenendo il fatto che se continuano a riscuotere la fiducia degli azionisti non vi possa essere alcun ostacolo.
Ma io mi chiedo: contano di più gli azionisti di una banca o la tutela del risparmio e dei risparmiatori?
Appare evidente, anche a seguito delle gravi vicende finanziarie verificatesi in questi anni, l’esigenza di un comportamento più rigoroso da parte delle società di investimento e delle banche nei confronti degli amministratori, dei direttori generali e dei sindaci che riportano una condanna, ancorché non definitiva, per reati bancari e finanziari, per il reato di falso in bilancio, per reati contro la pubblica amministrazione (peculato, abuso di ufficio), della fede pubblica (falsità delle monete), contro il patrimonio (furto, rapina), contro l’ordine pubblico (associazione a delinquere), contro l’economia pubblica e per materia tributaria.
Ho deciso di passare all’azione, presentando una Proposta di Legge (Proposta di legge 3135) di due soli articoli con i quali si modifica il TUB (Testo Unico Bancario) e il TUF (Testo Unico della Finanza) allo scopo di prevedere che le assemblee dei soci non possano deliberare il reintegro degli esponenti aziendali sospesi temporaneamente a seguito di condanna non definitiva, fino a quando il procedimento penale non e giunto a sentenza definitiva. Si tratta di una misura cautelare del tutto legittima. Ne va della credibilità internazionale del nostro sistema finanziario e bancario.”
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