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(WSI) – In Italia è stato azionista dal 1995 al 2003 di Mediaset. Poi quella piccola quota, pari a 2,3%, l’ha ceduta alla banca d’affari Lehman Brothers e da allora non ha più investito direttamente nel nostro Paese. Il principe saudita Al Waleed bin Talal, però, non ha smesso di seguire con attenzione i media italiani.
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E grazie allo stretto legame con il finanziere Tarak ben Ammar, azionista di Mediobanca e proprietario del canale tematico Sportitalia, continua a monitorare la situazione, pronto, come al solito, a cogliere ogni occasione. Tv, giornali, radio e cinema sono sempre stati al centro degli interessi del principe saudita. Nella lunga lista di partecipazioni azionarie a suo nome, infatti, compare anche un quota del 5,46% di News Corporation. Quota che potrebbe presto aumentare, se la battaglia di John Malone per scalzare Rupert Murdoch dovesse continuare.
Lo ha dichiarato ieri il principe a Bloomberg News. «Spenderò quanto sarà necessario perché News Co rimanga indipendente – ha dichiarato Al Waleed – Non ho niente contro Malone (numero uno di Liberty Media, che da mesi sta salendo nel capitale del gruppo australiano, ndr). Ma sono un fervido sostenitore di Murdoch». A parte le tv, Al Waleed bin Talal ha investito un po’ ovunque. Da Citigroup a Time Warner fino a Apple; dalla catena alberghiera Four Season all’hotel londinese Savoy a Eurodisney, oltre a un’infinità di partecipazioni in finanziarie e fondi sauditi, kuwaitiani, palestinesi, egiziani, libanesi.
Non tutte le operazioni sono state redditizie, basti pensare al parco giochi parigino. Apple, invece, è stato un ottimo investimento: negli ultimi due anni, da quando è stato lanciato l’iPod, il titolo è quintuplicato. «Per questo non credo che la società di Cupertino possa crescere ancora», ha pronosticato Al Waleed. Il miliardario saudita ha detto di aspettarsi grandi cose da Time Warner e Citigroup. «Confido molto nella valorizzazione di Aol, il portale di Time Warner – ha detto Al Waleed – È il gioiello di Time Warner. Non deve essere venduto completamente, perché è la locomotiva di crescita della casa di produzione».
Su Aol hanno messo gli occhi giganti come Microsoft, Yahoo!, Google e Comcast e non è escluso che Time Warner proceda a uno spin-off con conseguente quotazione. Per quanto riguarda Citigroup (di cui è primo azionista al 5,2%), prevede un incremento del valore di Borsa del 50% da qui a 12 mesi. «Charles Prince (il ceo di Citigroup, ndr.) sta lavorando per rimettere tutto in sesto – ha dichiarato Al Waleed – e mi aspetto che la banca torni presto ai vecchi fasti».
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