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AIG: TOP MANAGER SALVA LA FACCIA, RESITUITO IL MAXI BONUS. E LA FED GIA’ SAPEVA

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Il dipendente di Aig che ha incassato il bonus piu’ elevato, 6,4 milioni di dollari, Douglas Poling, ha restituito i fondi.


Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti vicine all’operazione.

Il 48enne Poling, ex manager di Ford, e’ uno dei 418 dipendenti ed ex dipendenti del colosso assicurativo ad aver incassato bonus milionari.

La reazione del mondo della politica è stata immediata, anche per effetto dei commenti molto duri del presidente Barack Obama. I democratici hanno rapidamente presentato una proposta di legge (potrebbe essere votata già nella tarda serata di giovedì) che prevede l’applicazione di una maxi-tassa del 90% sui bonus che sono stati percepiti dai dirigenti di Aig, ma non solo.

Il testo di legge non vuole colpire solo i bonus di Aig, ma anche quelli erogati dalle società che hanno ricevuto fondi federali per un valore superiore ai 5 miliardi di dollari; sarebbero compresi anche i premi percepiti dai dirigenti il cui nucleo familiare arriva a un reddito superiore ai 250 mila dollari. Riguardo al peso specifico della tassa (90% dell’imponibile) il democratico Charles Rangel ha motivato la decisione affermando «che riteniamo che gli stati e le autorità locali si occuperanno del rimanente 10%».

La proposta non basta, però, a placare la reazione dell’opposizione repubblicana. «Si tratta ovviamente di un chiaro tentativo di dirottare l’attenzione dal fatto che i democratici del Congresso e questa Amministrazione hanno reso possibile il pagamento dei bonus Aig», ha detto il deputato Mike Pence, repubblicano dell’Indiana.

Intanto Neil Barofsky, il procuratore nominato ispettore generale del piano di salvataggio del settore finanziario Usa, ha fatto sapere di avere avviato un’inchiesta sul pagamento dei bonus Aig. L’indagine riguarderà anche il ruolo del Tesoro Usa, che ha autorizzato i pagamenti. Agiremo «in modo aggressivo per restituire i soldi ai contribuenti», ha dichiarato Barofsky.

«Dalle informazioni preliminari di cui disponiamo – ha spiegato l’ispettore durante un’audizione al Congresso – ricaviamo che il contratto basato sul Tarp (Troubled Asset Relief Program) tra il Tesoro e Aig, entrato in vigore a novembre, contemplava il pagamento di bonus ai dipendenti di Aig, inclusi i partner senior». Barofsky – al lavoro con il Dipartimento della Giustizia e con il procuratore generale dello Stato di New York Andrew Cuomo – ha anche detto che il suo ufficio visionerà gli atti in riferimento alla «decisione del Tesoro di autorizzare e approvare questi pagamenti».

Lo scandalo non risparmia neppure la Federal Reserve, ovvero la banca centrale degli Stati Uniti. Oggi il Washington Post ha scritto che La Fed era al corrente da tre mesi dei bonus che Aig intendeva versare ai propri dipendenti ma non ha avvertito per tempo né la Casa Bianca né il Tesoro. Secondo il quotidiano il colosso assicurativo aveva informato la Banca centrale americana che avrebbe versato il 15 marzo circa 165 milioni di dollari ad alcuni dei suoi manager della divisione finanziaria.

Il segretario al Tesoro, Timothy Geithner, ha assicurato di non essere stato informato né dell’ammontare dei premi né della data del pagamento. «Ero stupefatto quando ho appreso», ha spiegato Geithner al Washington Post. «Non avrei dovuto mai trovarmi in questa situazione, ma ne accetto le responsabilità».

Il ministro e i suoi collaboratori hanno esaminato i fatti e concluso che il Governo non poteva cambiare dei contratti già firmati: Geithner – secondo il quotidiano – ha poi informato un consigliere della Casa Bianca che ha riportato, il 12 marzo scorso, le informazioni al presidente Barack Obama, ma soltanto alla vigilia dei versamenti dei bonus. Ovvero, a frittata ormai fatta