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AIG: NON SI PLACANO LE PROTESTE SUI BONUS

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Il governo americano chiedera’ ufficialmente al colosso assicurativo AIG di restituire i compensi “oltraggiosi” concessi ai suoi dipendenti dopo aver incassato gli aiuti federali che hanno suscitato lo sdegno dell’opinione pubblica. Lo ha annunciato oggi il segretario del Tesoro, Timothy Geithner.

In una lettera inviata ai rappresentanti del Congresso, Geithner ha precisato che i 165 milioni di dollari saranno sottratti dai 30 miliardi di dollari che la societa’ ricevera’ dal Tesoro nell’ambito del piano studiato per salvare la compagnia finita sull’orlo del baratro. L’annuncio giunge in un momento quanto mai critico per Geithner, oggetto di aspre critiche per il modo in cui ha gestito la vicenda. I Repubblicani lo accusano di non aver fatto abbastanza per impedire che quei bonus venissero pagati.

Intanto cresce la frustrazione della gente, mentre rimbalzano le notizie secondo cui gli uffici di AIG hanno ricevuto mail offensive e persino minacce di morte. Lunedi’ il presidente Barack Obama ha definito i bonus ai dipendenti AIG “un oltraggio”. Non sono tempi facili per Obama, che sta cercano di placare la rabbia dell’opinione pubblica infuriati per il pagamento di tali compensi. Secondo i corrispondenti della Bbc in Usa, sarebbe diventato lui stesso obiettivo delle proteste.

I Repubblicani si sono chiesti se Obama fosse o meno a conoscenza della questione dei bonus, criticando anche l’operato di Geithner, accusato di non aver impedito i pagamenti prima che fossero effettivamente concessi. Nella lettera Geithner descrive nel dettaglio le misure intraprese nel tentativo di bloccare i pagamenti, confermando che i compensi verranno dedotti dal nuovo finanziamento previsto nel pacchetto di misure complessivo da 180 miliardi di dollari lanciato per salvare la societa’.

Negli ultimi giorni le polimiche si sono fatte roventi, con un senatore Repubblicano che e’ arrivato persino a suggerire ai dirigenti di AIG di suicidarsi, prima di smentire prontamente tali dichiarazioni, chiarendo che si trattava di retorica.

Martedi’ ad attirare l’attenzione e’ stata la lettera preparata dal procuratore generale dello stato di New York, Andrew Cuomo, in cui erano contenute ulteriori informazioni sui bonus: 73 dirigenti di AIG – di cui 11 che non lavorano piu’ per l’azienda – hanno ricevuto almeno un milione dei dollari ciascuno in bonus. Prima dell’annuncio di Geithner, Nancy Pelosi, portavoce della Congresso, ha reso noto che sono allo studio varie opzioni legislative da sottoporre alla Camera con l’obiettivo di riavere indietro i soldi da AIG.

Ieri i senatori Democratici hanno scritto all’amministratore delegato della compagnia, Edward Liddy, per chiedergli di riconsegnare i bonus. “Se questi contratti non vengono rinegoziati immediatamente, entreremo in azione per assicurarci che i contribuenti americani recupereranno tutti i bonus che AIG ha pagato alla sua divisione di prodotti finanziari”, si legge. Divisione che, precisa la lettera, e’ considerata come la principale responsabile per il “quasi fallimento della societa’”.

Liddy ha detto che i compensi sono stati pagati per onorare i contratti firmati da AIG prima che il valore della societa’ crollasse l’anno scorso con l’aggravarsi della crisi.Il numero uno della societa’ dovra’ presentarsi oggi davanti al comitato della Camera e secondo gli analisti dovra’ rispondere ad una serie di domande molto scomode.

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Durante le interrogazioni odierne al Congresso, il presidente e amministratore delegato di American International ha riconosciuto che alcuni dei compensi concessi dal colosso assicurativo sono “sgradevoli”. “Ci incontriamo qui oggi, mentre la rabbia dell’opinione pubblica ha raggiunto un punto molto alto”, ha ammesso Edward Liddy nel corso di un intervento tenuto davanti alla Commissione Finanze della Camera. “Condivido quella rabbia”, ha aggiunto.

Liddy ha detto ai parlamentari che la societa’ e’ cresciuta anche grazie ad un fondo hedge interno, che col tempo si e’ esposto troppo ai rischi rappresentati dai mercati. AIG e’ la societa’ che ha ricevuto la maggiore assistenza d’emergenza mai fornita dal governo federale. L’azienda ha ottenuto 170 miliardi nell’ambito di un piano di salvataggio lanciato dal governo, proprietario di una quota pari a circa l’80% della societa’, per scongiurarne il fallimento.

AIG e’ finita nell’occhio del ciclone dopo che ha versato 220 milioni di dollari in bonus ai dipendenti della sua disastrata divisione di prodotti finanziari. L’ultimo pagamento di 165 milioni di dollari e’ stato versato venerdi’ scorso, suscitando lo sdegno e la rabbia generale. Liddy, che e’ a capo dell’azienda dalla scorsa primavera, e’ diventato lo strenuo difensore dei bonus concessi ai dipendenti, che invece il Congresso, cosi’ come la maggior parte dell’opinione pubblica, trova indifendibili.

I compensi, che vanno da un milione a circa 6.5 milioni di dollari, non sono stati una sua idea. Liddy stesso non otterra’ un bonus. Gli accordi sono stati firmati l’anno scorso, ben prima che l’allora segretario del Tesoro Henry Paulson chiedesse a Liddy di prendere il comando della societa’.

Liddy ha detto ai parlamentari: “Nessuno sa meglio di me che AIG e’ stata il recipiente del generoso aiuto finanziario del governo. Siamo stati i beneficiari della pazienza e della tolleranza del popolo americano”. Ma ha anche voluto precisare che “dobbiamo continuare a gestire i nostri affari per quello che sono, cioe’ un business, considerando la dura realta’ della concorrenza per i clienti, per i ricavi e per i dipendenti”.

“E’ a causa di questo e a causa di alcuni obblighi legali, che AIG ha dispensato una serie di compensi, alcuni dei quali trovo sgradevoli”, ha continuato Liddy, aggungendo: “Voglio assicuarvi che le persone di AIG stanno lavorando il piu’ duramente possible per rendere effettivo il piano di ristrutturazione che, speriamo, offra ai contribuenti americani il migliore ritorno possibile”.