Le scorte di mais non sono mai state cosi’ basse negli ultimi 37 anni. E’ un chiaro segnale che gli agricoltori di tutto il mondo stanno facendo fatica a produrre quantita’ di grano sufficienti a soddisfare i bisogni dei consumatori. Anche se i prezzi stanno salendo e le piantagioni si stanno espandendo.
I produttori, dal Canada alla Russia, hanno aumentato la produzione di farina, riso e grano del 16% dal 2000, non abbastanza pero’ da tenere il passo con la crescita della domanda del 20%. Lo mostrano i dati del Dipartimento dell’Agricoltura americano.
Mentre secondo un sondaggio di Bloomberg – che ha interpellato 25 analisti – il 24 febbraio l’agenzia Usa dovrebbe annunciare una stima pari a un incremento del 3,5% delle piantagioni di mais nel paese, il governo sostiene che le scorte mondiali saranno pari al 15% dei consumi, ai minimi dal 1974.
Secondo l’USDA le scorte mondiali di tutti i graminacei caleranno del 13% prima del prossimo raccolto. Si tratta del primo calo dal 2007, quando il rincaro dei prezzi del cibo ha scatenato oltre 60 rivolte da Haiti all’Egitto. La domanda in rialzo sta causando carenze di alimentazione e un’accelerazione dell’inflazione nei paesi in via di sviluppo anche se aumenta i redditi degli agricoltori e porta a un cambiamento delle strategie nello sviluppo delle piantagioni.
L’aumento dei redditi nei paesi in via di sviluppo sta contribuendo all’impennata dei prezzi del cibo, con le persone che mangiano sempre piu’ carne e latticini. I sussidi del governo Usa stanno aumentando la domanda per l’etanolo prodotto dal grano, mentre la siccita’ e le inondazioni nel 2010 hanno danneggiato le raccolte in tutto il mondo.
Sui mercati l’effetto e’ stato che i futures sul grano hanno raggiunto questo mese i livelli piu’ alti del 2008. I prezzi del mais nel frattempo hanno fatto un balzo del 95% l’anno scorso a quota $7,2025 (dati aggiornati al 18 febbraio), mentre la farina ha registrato un progresso del 71% in area $8,5575 e i semi di soia sono avanzati del 44% a quota $13,81. Il riso ha guadagnato l’11% a $15,075 per 100 libbre.