Roma – Il Prt, Provincial Reconstruction Team, di Herat ha subito un duplice attacco da parte degli insorti afghani. La notizia e’ stata confermata da fonti del Ministero della Difesa. Si parla di 2 morti e 26 feriti, di cui 15 tra gli italiani. Uno sarebbe in condizioni molto gravi.
Sono stati due i kamikaze che hanno partecipato a un attacco suicida nei pressi della sede della base per la ricostruzione provinciale (prt) di Herat, nell’Afghanistan occidentale, gestita da civili e militari italiani. Lo ha riferito un portavoce del ministero dell’Interno afghano, Zemari Bashary.
Il portavoce non ha saputo indicare se vi siano state vittime. Un portavoce dei talebani, Qari Yousuf Ahmadi, ha parlato di quattro kamikaze in azione, ma spesso i guerriglieri forniscono numeri gonfiati sulle loro azioni.
Dalle ultime ricostruzioni pare sia stato un commando talebano con due kamikaze ad aver attaccato le forze italiane a Herat. Guerriglieri armati sono entrati in un edificio di sette piani che ospita un cinema nei pressi di una sede del Team di ricostruzione provinciale (Prt) gestito da civili e militari italiani e da li’ hanno aperto il fuoco, hanno riferito testimoni.
Le notizia sono ancora molto confuse, ma una tv ha mostrato le immagini di due vetture esplose davanti alla sede del Prt. Dopo le esplosioni, nella zona c’e’ stata una lunga sparatoria.
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Sarebbero 15 gli italiani feriti nell’attacco da parte di insorti contro la base del Prt (Team di Ricostruzione Provinciale) italiano di Herat, che si trova nel centro della città. Lo apprende l’Ansa da fonti qualificate parlamentari. Uno solo si trova in condizioni gravi. L’agenzia Afghan islamic press ha parlato di “almeno due morti e 26 feriti”. La notizia e’ sta confemata dal ministro della Difesa e riportata dalle agenzie di stampa italiane.
Il Prt e’ una struttura mista composta da unita’ militari e civili con il compito di fornire sicurezza e supporto alle attivita’ di ricostruzione condotte dalle organizzazioni nazionali e internazionali operanti nella provincia e di sostenere le autorita’ locali nel processo di stabilizzazione