(9Colonne) – Roma, 28 giu – Dopo l’addio della cordata Aeroflot-Unicredit dalla gara per la privatizzazione di Alitalia, il Corriere della Sera intervista il vicedirettore generale della compagnia aerea russa, Lev Koshlyakov, che lamenta “sentimenti antirussi” e “pressioni politiche per il no”. E precisa che “è stata una decisione meditata, assieme ai nostri consulenti internazionali. Avevamo avuto informazioni insufficienti per preparare un piano di risanamento efficace. Non avevamo garanzie che saremmo stati in grado di adempiere agli obblighi richiesti dalla gara. E in quel caso c’era il rischio di forti muilte”. Nota quindi che “non c’è dubbio che in transazioni di questo genere ci sia sempre un elemento di seria pressione politica e considerato che Alitalia rappresenta un asset nazionale strategico… Diciamo che il governo non ha potuto ignorare la posizione dei sindacati e di una parte delle forze sociali e imprenditoriali”. Aggiunge che “sappiamo che le società russe oggi hanno una certa immagine negativa”. E conclude notando che “il governo italiano avrebbe dovuto porre un accento maggiore sul programma di investimenti che non sulla definizione del prezzo delle azioni”.
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