(Teleborsa) – L’evolversi della congiuntura, pur facendo sentire i suoi effetti sulla dinamica dei finanziamenti bancari, non ha frenato in Italia la capacità delle banche di destinare livelli sempre adeguati di impieghi alle imprese – soprattutto alle Pmi – per affrontare la crisi. Segnando peraltro performance più virtuose anche nel confronto europeo: a fine maggio 2010 la variazione tendenziale del totale impieghi è risultata pari a +1,1% nella media dell’Area Euro (+2% a maggio 2009), +2,5% in Italia (+2,9% a maggio 2009). Complessivamente, la quota degli impieghi alle imprese non finanziarie sul totale risulta a maggio pari al 62,3% in Italia, valore nettamente superiore al 48,4% europeo. Ciò si spiega anche con riguardo alle diversità istituzionali, finanziarie, di struttura e comportamentali che caratterizzano il sistema economico italiano, quale, ad esempio, l’elevato numero di piccole e medie imprese esistenti sul territorio. È quanto emerge dal Report di luglio 2010 dell’Osservatorio permanente sui rapporti banche-imprese (costituito da Abi con altre 14 associazioni imprenditoriali e di categoria). Una base informativa comune e condivisa – disponibile anche sul sito www.bankimprese.it – che offre un supporto quantitativo a ricerche, studi e analisi per approfondire, anche su base geografica e settoriale, l’evoluzione e le problematiche legate sia alla domanda che all’offerta di credito. Nel dettaglio, dall’Osservatorio emerge che a maggio 2010 l’andamento su base annua dei finanziamenti alle imprese è risultata pari a -1,5% quindi in aumento rispetto al -3,1% di gennaio 2010. Un valore, comunque, migliore in confronto a quanto registrato dalla media europea (-3% a maggio 2010). Alla stessa data, la variazione tendenziale dei finanziamenti alle famiglie produttrici in Italia (imprese individuali) è stata pari a circa il +1,5% (+1,9% a gennaio 2010; +1,1% a maggio 2009). La quota italiana sul totale Area Euro dei finanziamenti alle imprese non finanziarie si è consolidata negli ultimi anni, posizionandosi al 18,3%, a fronte di un’incidenza dell’Italia in termini di Pil di circa il 17%. I finanziamenti alle imprese piccole hanno segnato una flessione più contenuta rispetto alle imprese medio-grandi. A fine aprile 2010 la contrazione di tali finanziamenti è stata del -1,1% per le imprese piccole (fino a 20 addetti), contro circa il -5% della altre imprese (con almeno 20 addetti). I finanziamenti fino a 12,5 milioni di euro (riferiti ad imprese con fatturato fino a 50 milioni di euro) hanno segnato a marzo 2010 – ultimo dato al momento disponibile – una variazione negativa prossima al -1,5%. In sostanza, il credito bancario si è concentrato soprattutto verso le Pmi e, in particolare, oltre il 50% del totale dei prestiti alle imprese è stato destinato alle Pmi fino a 50 milioni di fatturato. Tale quota raggiunge quasi i 2/3 se si includono anche le imprese con fatturato fino a 250 milioni.
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