Economia

Abi, il 2 marzo presenta volume Associazione Bancaria Italiana 1972-1991

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(Teleborsa) – Sono stati venti anni cruciali per la storia dell’economia mondiale. Tra il 1972, all’indomani della fine del sistema di Bretton Woods, e il 1991, anno dello storico Consiglio europeo di Maastricht, un sistema è parzialmente tramontato e sono state faticosamente gettate le basi per costruirne uno nuovo, più integrato, internazionale e moderno. Proprio sullo sfondo di quegli intensissimi decenni si dipana il racconto del volume Storia dell’Abi. L’Associazione Bancaria Italiana 1972-1991, che verrà presentato il prossimo 2 marzo a Roma. Un’epoca vissuta dall’Italia come periodo di crisi e ristrutturazione, anche per un’industria bancaria non immune ai grandi cambiamenti internazionali ma in grado di conservare e anzi rafforzare il proprio ruolo nel sistema finanziario nazionale, seppure in un frangente tutt’altro che facile. Per l’occasione, si legge nella nota, si terrà a Palazzo Altieri una tavola rotonda organizzata da Bancaria Editrice, che ha pubblicato l’opera realizzata dai professori Pier Francesco Asso e Sebastiano Nerozzi, già autori di una precedente ricerca dedicata alla storia dell’Abi tra il 1944 e il 1972. Coordinerà il dibattito Corrado Faissola, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana. Sono previsti gli interventi di Alessandro Profumo e di Mario Sarcinelli, rispettivamente dedicati a Silvio Golzio e Giannino Parravicini, presidenti dell’Abi in quel periodo, e dei due autori del libro. Seguirà una tavola rotonda alla quale parteciperanno Giuliano Amato, Giovanni Carosio, Pierluigi Ciocca e il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini. Nel corso della tavola rotonda si ragionerà sull’attualità del racconto di un periodo di crisi, caratterizzato da un’economia fortemente instabile e che conobbe la progressiva affermazione di assetti più competitivi e aperti al mercato internazionale. La scelta di Asso e Nerozzi è quella di osservare dal particolare punto d’osservazione dell’Abi un mondo investito da un radicale cambiamento, esaminando le vicende dell’Associazione e recuperandone i contributi offerti per la riforma e la modernizzazione del sistema finanziario italiano.