(Teleborsa) – Meno carta, contante e burocrazia e più internet, fattura elettronica e dematerializzazione di documenti e procedure nel dialogo quotidiano tra settore bancario e Pubblica Amministrazione. Banche ed enti pubblici fanno il punto sulle nuove frontiere aperte da tecnologia e informatica per rendere ancora più semplice, rapida e sicura l’operatività e le comunicazioni reciproche, a tutto vantaggio di cittadini e imprese. L’occasione è il secondo Forum Banche e P.A. dell’Abi, che si svolge oggi e domani a Roma, mettendo a confronto istituti di credito e Pubblica Amministrazione su tutti i settori di comune attività. Non solo finanziamenti, sostegno agli investimenti e supporto nella gestione del debito e per lo sviluppo del territorio, quindi, ma anche una rete di servizi bancari sempre più evoluti ed efficienti. “Strumenti di ultima generazione come la fattura elettronica – ha detto il presidente dell’Abi, Corrado Faissola – sono un contributo di innovazione e semplificazione nel dialogo quotidiano della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese”. In particolare, la fattura elettronica – resa obbligatoria dalla Finanziaria 2008 per aziende e operatori che lavorano con gli enti pubblici – permette alla Pubblica Amministrazione di ottimizzare ed automatizzare le fasi di approvvigionamento, fatturazione e relativo pagamento, con un risparmio complessivo per il Paese di circa 10 miliardi di euro l’anno. Essa può inoltre rappresentare lo strumento tecnico che consente alla Pubblica Amministrazione di ridurre i tempi per il pagamento delle fatture emesse dalle imprese fornitrici. Tema complesso, che risente di fattori estremamente rilevanti come il rispetto del Patto di stabilità e che merita di essere affrontato e risolto anche con il supporto delle banche. Nei due giorni di lavoro su banche e P.A. – ai quali partecipano, tra gli altri, anche il Presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, e l’amministratore delegato di CdP, Massimo Varazzani – si parlerà dei rapporti tra enti pubblici, cittadini, imprese e banche anche alla luce dei possibili cambiamenti determinati dalla completa attuazione di riforme fondamentali per la gestione della cosa pubblica, come il Federalismo e la riforma della contabilità. Grande attenzione, infine, anche al finanziamento degli investimenti in opere pubbliche con una sessione dedicata al Partenariato Pubblico Privato e in particolare al Project Financing. “In Italia – ha detto Faissola – si ricorre al Partenariato Pubblico Privato soprattutto per realizzare opere di piccole dimensioni, mentre sono quasi assenti le aggiudicazioni di grandi progetti che, coinvolgendo diversi livelli della Pubblica Amministrazione, comportano maggiori complessità per il raggiungimento del consenso, che vuol dire tempi più lunghi e maggiori costi di realizzazione. È necessario e urgente trovare misure risolutive per favorire la partecipazione di imprese e banche rilanciando lo sviluppo anche attraverso le grandi opere infrastrutturali di cui il Paese ha bisogno”.
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