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AAA Alitalia: lo scandalo degli aerei abbandonati e pieni di amianto

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Il contenuto di questo articolo – pubblicato da Corriere della Sera – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

ROMA – Il 13 marzo proprio su corriere.it, avevamo mostrato le immagini di alcuni MD80 dell’ex Alitalia, oggi Linee Aeree Italiane, abbandonati su uno dei piazzali della manutenzione, nell’Aeroporto di Fiumicino di Roma, dopo che in fase di smontaggio i tecnici avevano trovato, negli arredi di bordo e in alcune componenti meccaniche, quantità di amianto tali da richiedere il fermo delle operazioni in attesa di una bonifica, come previsto dalla legge.

LE INTERROGAZIONI – La presenza dell’amianto su questi MD80, in particolare su alcune componenti meccaniche danneggiate, ha imposto ai capogruppo di Verdi e Radicali di presentare due interrogazioni urgenti a risposta scritta al parlamento della Regione Lazio, per chiedere se e in che quantità l’amianto sia presente sugli MD80 che ancora volano per Cai.

L’ARIA RICICLATA – L’amianto contenuto nelle parti meccaniche, come per esempio nel sistema frenante, è stato per anni disperso dagli aerei, durante le frenate d’atterraggio su piste e raccordi, con un conseguente inquinamento del sedime aeroportuale. Le particelle disperse, come sottilissime spore, finivano poi nell’aria aspirata dai motori sulle piste di decollo, aria riciclata e respirata da tutti, personale navigante e passeggeri. Il comandante Galiotto ci spiega che l’aria che si respira durante un volo di un’ora è per gran parte riciclata da ventilatori, perché il ricambio d’aria in volo comporta un maggior consumo di carburante e quindi un maggior costo. In un volo di un’ora, dunque, l’aria in cabina è per il 75-80% la stessa aria immessa al decollo. Quindi, ci dice Emilio Cimmino: «Per il bene aziendale l’aria si ricicla!».

LA BONIFICA? – Dal 1992 le case costruttrici di aerei hanno segnalato alla compagnia di bandiera la presenza di amianto in alcune parti meccaniche, con l’invito ad una loro rapida sostituzione. È stato fatto? Non si ha notizia di certificazioni Alitalia che attesterebbero la totale bonifica dell’amianto dagli aerei. L’Alitalia, come compagnia, non ha mai richiesto l’applicazione per i propri dipendenti dei benefici previsti dalla legge per i lavoratori esposti all’amianto, nonostante si siano verificati decessi tra il personale per mesotelioma pleurico, il cancro provocato dall’amianto. Inoltre recenti controlli sanitari sul personale aeroportuale e di volo registrano tassi di mesotelina fuori norma, superiori agli standard consentiti, perché non ci siano rischi per la salute.

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