Il calo della fiducia dei consumatori americani ha condizionato per l’intera giornata i listini a Wall Street, che dopo aver cambiato piu’ volte direzione terminano la seduta in modo contrastato.
Il Dow chiude a 10537.69, in rialzo dello 0.12% (+12.26 punti), il Nasdaq segna un calo dello 0.36%, a quota 2288.25(-8.18 punti) mentre l’S&P 500 si ferma a 1113.84, in flessione dello 0.10% (-1.17 punti).
In una giornata caratterizzata dall’incertezza, non e’ un caso se gli investitori hanno preferito puntare sulle utilities, miglior settore dell’S&P 500 (+1.56%). Hanno tenuto i finanziari e i tecnologici mentre le flessioni hanno toccato inbdustriali, energetici e risorse di base.
Tra le materie prime, l’oro ha chiuso a $1158 l’oncia, il livello piu’ basso dal 26 aprile scorso e con il maggior calo giornaliero (2.1%) dal primo luglio. La flessione rispetto al record di $1258.30 datato 18 giugno e’ dell’8%. La rottura del supporto tecnico a $1175 ha fatto accelerare le vendite.
L’argento dal canto suo ha registrato un -3.2%, maggior calo intrday da inizio mese. Le contrattazioni sono terminate a $17.63 (-$0.57) l’oncia. Il platino (il piu’ trattato) con consegna a ottobre ha ceduto l’1.2% a $1536.70 l’oncia. Giu’ dell’1.8% il palladio con consegna a settembre, $466.55. Il rame con consegna a settembre ha ceduto lo 0.5% a $3.21 a libbra.
In ambito macro le notizie nel complesso si possono considerare contrastanti: i prezzi immobiliari sono cresciuti leggermente piu’ del previsto nei 20 centri urbani principali degli Stati Uniti. Mentre la fiducia dei consumatori relativa al mese di luglio ha subito un calo superiore alle attese.
A proposito del settore immobiliare, la notizia, per quanto positiva, va presa con le pinze. E’ questo l’avvertimento arrivato da Robert Shiller, professore alla Yale University e co-responsabile dell’indice pubblicato oggi. In un’intervista a Reuters Insider ha dichiarato di non sapere dove siano destinati ad arrivare i prezzi delle case e che l’economia resta su un sentiero piuttosto incerto. “Per me, le probabilita’ di una doppia recessione sono superiori al 50%”, ha riferito dicendo di avere un’atteggiamento “wait and see”, guarda e aspetta.
Sul fronte societario oggi non sono comunque mancate le buone notizie. Utili migliori del previsto da parte di DuPont e di UBS, cui si e’ aggiunta la crescita molto solida su base annuale di Deutsche Bank. Utili migliori del previsto anche per Lockheed Martin.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna settembre hanno ceduto $1.46 (-1.85%) a $77.52. Il derivato con scadenza agosto dell’oro e’ scivolato del 2.1% a $1158 l’oncia. Sul valutario l’euro, dopo aver superato quota $1.30, termina la seduta invariato (+0.04%) a $1.2999. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale sale al 3.0470% dal 2.9940% di ieri.