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A Wall Street si vende. Un disastro l’immobiliare americano e la disoccupazione

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Pessimo inizio di seduta a New York, con i sussidi di disoccupazione deludenti e un dato dal mercato immobiliare pessimo, con un crollo di -30% dei contratti in corso per l’acquisto di nuove case. I dati in Usa hanno determinato un indebolimento del dollaro, spingendo l’euro per qualche istante sopra $1.24. Merito anche di un buon esito dell’asta spagnola e del rientro dei timori di liquidita’ nel sistema bancario europeo.

Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, sono aumentate di 13000 unita’ a quota 472000. Il dato è peggiore delle stime e non aiuta a tranquillizzare gli operatori in vista del rapporto sul lavoro relativo al mese di giugno, atteso per domani.

A maggio, le vendite di case con contratti in corso negli Stati Uniti hanno registrato una variazione decisamente negativa: -30% dal 6% di aprile, confermando una brusca frenata del settore, che era in ripresa da febbraio. Sono evidenti i sintomi di un possibile “double dip” (secondo sprofondamento) del setorre immbiliare ee dell’economia in recessione.

Il nuovo mese non sembra dunque destinato a iniziare all’insegna della voglia di un deciso riscatto. D’altra parte nella seduta di ieri sono stati violati importanti livelli tecnici per quanto riguarda l’S&P 500. I guai per lo sforamento dei 1040 sembrano essere in agguato. L’indice tra l’altro segna un -15% dai massimi dello scorso 23 aprile.

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Con alle spalle un trimestre pesante (-12% per il Nasdaq segna -12%, per l’S&P 500 -12% mentre per il Dow -10%), i broker devono fare i conti anche con notizie che ancora una volta arrivano da Cina ed Europa. Sul primo fronte, l’indice Pmi manifatturiero di giugno e’ sceso ai minimi dello scorso febbraio. Pur mantenendosi per la sedicesima rilevazione consecutiva al di sopra della soglia di 50 punti, che segna l’espansione del settore, il mercato guarda agli effetti delle misure volute dal governo locale per raffreddare l’economia.

Dall’Europa, invece, si digerisce l’avvertimento arrivato ieri da parte di Moody’s di una bocciatura del rating spagnolo, ora pari a una tripla A. Sembrano invece affievolirsi le tensioni sulla liquidita’ del sistema bancario. La Bce ha piazzato 111.2 miliardi di euro chiesti da 78 banche in vista della scadenza di 442 miliardi di prestiti a un anno. Cresce nel frattempo il numero degli istituti che verranno sottoposti a stress test.

In Usa sul fronte macro restano in calendario la spesa per le costruzioni, l’indice Ism manifatturiero, le vendite di case con contratti in corso e le vendite di auto.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio scambiano in calo. I futures con consegna agosto cedono $1.20 attestandosi a quota $74.43 al barile. L’oro segna -$11.40 a quota $1234.70 l’oncia. Il cross euro/dollaro si trova a $1.2390 (+1.25%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 2.94% dal 2.94 % di ieri.