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A Wall Street poderoso rimbalzo, tornano i buy, cresce la voglia di rischio

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Listini azionari su (grazie al rimbalzo dei titoli energetici), prezzi dei Treasury giu’. Cosi’ si inquadra la giornata sui listini azionari americani che archiviano la seduta sui massimi intraday. La voglia di ricoperture all’indomani di una seduta di vendite ha trovato conferma nel dato sulle vendite di case con contratti in corso, ad aprile rivelatesi migliori delle attese portando il risultato ai massimi di ottobre. Le vendite sull’oro dimostrano un ritorno della propensione al rischio.

A contribuire ai rialzi anche le vendite del settore auto di Detroit, in crescita a doppia cifra a maggio, altra conferma che la ripresa negli Usa e’ in atto. Per alcuni operatori il settore e’ protagonista di un recupero a U.

Il Dow chiude in rialzo del 2.25% a 10250 (+226 punti), il Nasdaq segna un +2.64% a 2281 (+59 punti) mentre l’S&P 500 ha messo a segno un incremento del 2.58% a 1098 (+28 punti). E’ il terzo maggior rialzo dell’anno.

A livello settoriale hanno guadagnato di piu’ quei titoli che ieri erano stati particolarmente penalizzati, in primis le materie prime (+3%) seguite da banche (+3%) e industriali (+2.59%). Bene anche i tecnologici (+2.24%).

La ripresa dei titoli energetici e’ stata guidata da Halliburton (+12%) e Schlumberger dopo che ieri avevano ceduto circa il 10% penalizzati dall’ennesimo fallimento da parte di BP (+3%) di fermare la marea nera che dal 20 aprile inonda il Golfo del Messico. il fatto che BP abbia perso un terzo della propria capitalizzazione dal 20 aprile solleva voci di takeover.

A renderle ancora piu’ difficile il compito di arginare la marea nera le notizie di un uragano in arrivo nel Golfo del Messico. I titoli del colosso petrolifero britannico hanno bruciato il 40% da quando e’ avvenuta l’esplosione alla piattaforma Deepwater Horizon e il 30% dall’inizio dell’anno. Oggi pero’ scambiano in progresso dopo che JP Morgan ha deciso di mantenere invariato a Overweight il rating sui titoli, considerati decisamente sottovalutati.

Oggi e’ fallito anche il quarto tentativo per fermare la fuoriuscita di petrolio dalle profondita’ dell’oceano mentre il presidente americano Obama ha ribadito l’avvio di indigini civili e penali aggiungendo che il disastro ambientale potrebbe esser frutto di un errore umano o di “pericolose scorciatoie che hanno compromesso la sicurezza”. Intanto due senatori democratici si sono detti contrari della disponibilita’ espressa da BP a distribuire dividendi prima ancora che abbia calcolato nei dettagli i costi della crisi nel Golfo.

Grazie al dato macro riguardante il comparto immobiliare (e sostenuto dagli incentivi fiscali che sono terminati il mese scorso), si sono compartati bene i titoli dei costruttori come D.R. Horton e Toll Brothers sulla convinzione che il settore si stia stabilizzando. Sempre nell’immobilare va ricordato anche il dato sulle richieste di mutui, che la scorsa settimana hanno segnato un rialzo dello 0.9% mentre le sottoscrizioni di nuovi mutui sono ancora in calo (-4.1%), quelle di rifinanziamento sono cresciute del 2.4%.

“Il dato e’ influenzato dal venir meno degli incentivi pari a $8000 ma nonostante cio’ la ripresa in atto rappresenta un indicatore credibile del miglioramento della componente psicologica nel mercato delle case esistenti e nuove”, ha riferito Michael shaoul, chief executive officer di Oscar Gruss & Son. “Bassi tassi di interesse, prezzi moderati e un migliormanto dell’occupazione rappresentano uno scenario incoraggiante per il settore immobiliare”.

E’ proprio sul mondo del lavoro che si concentrara’ l’attenzione degli operatori, i cui occhi sono puntati sul rapporto che verra’ pubblicato venerdi’ e di cui lo stesso Obama si e’ detto particolarmente fiducioso. “E’ in corso una ripresa dell’economia a V”, ha riferito James Swanson, capo investimenti di MFS Investment management, aggiungendo che “la crisi europea non ha la stessa portata di quella innescata da Lehman e Aig e non ha gli stessi ingredienti per trascinare al ribasso il sistema bancario”.

Da segnalare il mea culpa del numero uno di Moody’s, che ha definito “profondamente deludente” i rating della societa’ sui cdo e sui titoli legati ai mutui residenziali. Lo ha fatto di fronte alla commissione d’inchiesta sulla crisi finanziaria davanti alla quale ha testimoniato anche l’oracolo di Omaha Warren Buffett dicendo che le agenzie di rating “hanno sbagliato cosi’ come tutti gli altri”. Colui che guida la conglomerata Berkshire Hathaway ha poi anticipato “problemi terribili” per i bond municipali, motivo per cui il finanziare piu’ seguito a Wall Street ha riferito che sta riducendo la sua esposizione verso questo tipo di prodotti.

Sul fronte valutario l’euro ha recuperato terreno sopra $1.22 mentre lo yen si e’ indebolito soprattutto contro il dollaro con la notizia delle dimissioni del contestato Premier giapponese, Yukio Hatoyama dopo soli dieci mesi di insediamento hanno avuto un temporaneo impatto positivo sulla piazza finanziaria nipponica, ma il mercato si è successivamente riallineato alla performance negativa del resto dell’Asia, risentendo anche di una grande incertezza politica.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio hanno recuperato terreno. I futures con consegna giugno segnano un rialzo di $1.10 attestandosi a quota $73.68 al barile. Sul valutario la moneta unica quota $1.2240 (+0.09%). L’oro cede $2.50 in area $1224.40 (-0.20%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3340% dal 3.2740% di ieri.