(Teleborsa) – Raggiunta l’intesa a Pomigliano che rappresenta per l’Italia una nuova opportunità di crescita nel settore industriale valorizzando in particolare il Mezzogiorno oltre all’intero Paese. Ma l’accordo raggiunto a Pomigliano d’Arco, ha lasciato spazio anche a polemiche. La Fiom infatti ha proclamato 8 ore di sciopero per il 28 gennaio non condividendo così ad un accordo che prevede un investimento di circa 700 milioni da parte del Lingotto per portare in Campania la produzione della nuova Panda a partire dal dicembre prossimo. La decisione del sindacato è stata motivata denunciando l’intesa come “un attacco contro la democrazia e i diritti senza precedenti”, ma anche “un pugno in faccia a Confindustria e Federmeccanica”. Se di diritti si tratta, c’è da dire che di fame nel mondo c’è nè tanta e quando si prospetta uno stipendio sicuro per un non sicuro, forse è facile capire quale sarà la scelta, pur con qualche rinuncia! Il pugno in faccia poi Confindustria non sembra averlo incassato. Giampaolo Galli, direttore generale della Confederazione, ha definito l’accordo su Pomigliano “innovativo” e, appena appresa la notizia dell’assenza della firma della Fiom, si è soffermato sulla produttività affermando che “è in azienda che si può verificare lo scambio tra produttività e salario”. Soddisfatto invece il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. “La firma consolida l’investimento promesso, e già avviato, mentre migliora le condizioni retributive e le potenzialità di progressione reddituale e professionale dei lavoratori. Il Governo ha fatto la sua parte con la detassazione al 10% di tutta la parte del salario che si può ricondurre alle intese per la maggiore produttività del lavoro”. “Tutto ciò, prosegue Sacconi, nasce da esigenze pratiche e non da disegni ideologici”. Approvazione all’intesa anche da parte del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. “L’accordo raggiunto sullo stabilimento Fiat di Pomigliano è un’ottima notizia per il territorio della Campania e per la tradizione dell’industria automobilistica”. Il governatore ha assicurato inoltre la posizione della Regione a fare la propria parte per favorire e sostenere l’iniziativa di rilancio dello stabilimento. Aldilà delle polemiche politiche e ideologiche sarebbe cosa giusta chiedere cosa ne pensano i 4.600 lavoratori che brinderanno l’Anno Nuovo con la prospettiva di un lavoro certo!