Nel proseguire delle contrattazioni, le borse europee incrementano i guadagni, lasciandosi alle spalle le tensioni geopolitiche mondiali che hanno depresso il sentiment delle piazze finanziarie asiatiche. In evidenza Piazza Affari, che punta con decisione verso l’alto, mettendo a segno un balzo dell’1,4% circa, grazie anche alla riscossa dei titoli bancari.
Tra le altre piazze finanziarie del Vecchio Continente, Londra sale dello 0,50%, Francoforte dell’1,07%, Parigi dell’1,02% e Madrid aumenta dello 0,86%. Povera di dati l’agenda economica di oggi anche negli Stati Uniti .
I mercati americani mostrano in ogni caso un andamento positivo, con i futures sul Dow Jones che salgono di 25 punti (+0,22%), quelli sul Nasdaq che avanzano di 7 punti (+0,32%) e quelli sullo S&P 500 che crescono di 3,30 punti punti (+0,27%).
Volumi contenuti nella settimana del Natale; molti operatori sono già assenti dai mercati. Intervistato da Class Cnbc, Marcello Benedetti di Knight Capital, afferma così che per assistere a grandi movimenti dei mercati bisognerà aspettare il 2011. E alla domanda su cosa il futuro riserverà agli investitori, Benedetti fa notare che, “se nel 2009 la performance dell’azionario e dell’obbligazionario era stata molto buona, di certo è difficile fare previsioni, visto “che la crisi che stiamo vivendo (il riferimento è ai debiti pubblici in Europa) non si risolve in un anno o un anno e mezzo”.
Alle 12.50 circa, sul Ftse Mib di Piazza Affari rimane in prima posizione Banco Popolare. Il titolo registra un incremento del 6,49%, dopo il giudizio di Goldman Sachs, che ha alzato il rating da “sell” a “neutral”. Molto bene anche il petrolifero Tenaris, che ora segna un rally del 6,19%; su tra i migliori Banca Popolare di Milano (+3,98%), Mps (+2,59%), Mediolanum (+2,53%), Fondiaria Sai (+2,78%). E positiva è anche Diasorin, che oggi fa il debutto nel Ftse Mib. In calo invece l’altra new entry Enel Green Power, Telecom Italia, che cede più dell’1,18%, Atlantia (-0,85%).
Sul mercato valutario, a New York il rapporto euro/dollaro si attesta in calo a 1,3153. Nuovi minimi storici invece per la moneta unica contro il franco svizzero. Sempre a New York, la moneta unica cede anche contro lo yen a 110,22, mentre il biglietto verde scende nei confronti della valuta nipponica a 83,78.
Sul Nymex, i futures sul petrolio si attestano a 88,19 dollari al barile, in rialzo di 17 dollari rispetto all’ultima rilevazione di venerdì, mentre l’oro avanza a 1.382,1 dollari l’oncia, salendo di 2,9 dollari.
Guardando agli altri mercati azionari, la prima seduta della settimana si è confermata in territorio negativo per la borsa di Tokyo, sulla scia del finale in rosso della Cina. Sui listini hanno pesato le tensioni geopolitiche tra le due Coree mentre la revisione al rialzo del leading indicator di ottobre non ha aiutato più di tanto. L’indice Nikkei ha terminato così gli scambi con una minusvalenza dello 0,85% a a 10.216 punti mentre il Topix ha segnato una flessione dello 0,51% a 898 punti. Tra gli altri listini Seul ha terminato in calo dello 0,30% a 2.020 punti.
Gli investitori continuano comunque a tenere d’occhio diversi fattori: ancora protagonista il timore contagio dei debiti sovrani. Alcuni analisti fanno notare poi che esiste il rischio che la stessa Francia perda la tripla A e a terrorizzare il mondo è più in generale l’esplosione della bolla dei debiti occidentali.
Tra gli altri elementi di rilievo, la possibilità di un rialzo dei tassi di interesse sempre più imminenti da parte della Cina.