(WSI) – Avvio in calo per le borse europee sulla scia della debolezza delle piazze asiatiche e di Wall Street, appesantite dai dati deludenti arrivati dagli Stati Uniti per quanto riguarda la spesa dei consumatori e il mercato immobiliare, che hanno rinnovato i timori sulla consistenza della ripresa economica.
L’azionario del Vecchio Continente è peggiorato nel pomeriggio di ieri, complici l’apertura negativa di Wall Street e il calo dei prezzi dei metalli che hanno depresso le quotazioni dei titoli minerari e delle materie prime.
Deboli anche le banche, ed in particolare gli istituti di credito greci e le francesi Societe Generale e Credit Agricole: a Parigi c’è una certa apprensione in vista delle trimestrali. Male anche le big britanniche Lloyds e Barclays. In controtendenza le auto, trainate da PSA Peugeot e Renault, che hanno compensato il calo di Volkswagen.
Da monitorare questa mattina Société Générale, che ha aperto in buon rialzo (+3% circa) dopo aver comunicato i conti del 2Q10, archiviato con un utile netto a EUR1,08 mld, più che triplicato rispetto ai EUR309,0 mln di un anno fa.
PIAZZA AFFARI
Apertura in lieve ribasso per Piazza Affari, con l’indice FTSE/MIB a 21.420 pts. Attenzione rivolta oggi a Atlantia, che ha chiuso il primo semestre con un utile netto di competenza del gruppo a EUR310,0 mln, in crescita del 5,5% annuo su base omogenea. I ricavi sono stati pari a EUR1,778 mld, in crescita del 10,3% su anno (del 6% su baseomogenea).
Occhi puntati anche su Telecom Italia, che ha trovato un accordo con i sindacati per la gestione degli esuberi che la compagnia telefonica aveva previsto con il proprio piano triennale. Degli esuberi previsti dal piano di Telecom, 3.900 verranno collocati in mobilità volontaria e l’azienda fornirà un’integrazione per l’indennità fino a circa il 90%.
Per altri 1.550 lavoratori (1.100 senza requisiti previdenziali e 450 della controllata Share service center) si utilizzeranno contratti di solidarietà e formazione per il ricollocamento in azienda. In agenda i Cda sui risultati di Banca Ifis, Brembo, Marr, Sabaf, A2A, Campari, Maire Tecnimont, Seat P.G.
Banche: il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha affermato che al momento sembra che in Italia non ci siano rischi e che quindi non ci sarà domanda per i Tremonti bond.
Fiat (EUR10,20): le vendite di auto Chrysler sono salite del 5% a luglio negli Stati Uniti.
Prysmian (EUR13,48): ha chiuso il primo semestre con margini e ricavi in calo, ma è fiduciosa che l’Ebitda adjusted 2010 si collocherà nella parte alta della guidance di EUR350-400 mln.
MACROECONOMIA
In Usa, flessione superiore alle attese per gli ordini all’industria a giugno, a conferma del quadro di rallentamento del settore manifatturiero della prima economia mondiale. Secondo i dati del dipartimento del Commercio, i nuovi ordinativi di prodotti manifatturieri si sono ridotti dell’1,2%, dopo il -1,8% di maggio. Si tratta del secondo dato mensile negativo consecutivo. Le stime degli economisti indicavano unacontrazione più contenuta in giugno, pari allo 0,5%.
Sempre in Usa, i compromessi di vendita di case esistenti registrano un minimo record in giugno e l’indice degli agenti immobiliari, basato su contratti firmati ingiugno, cala al record negativo di 75,7 da 77,7 rivisto di maggio. La variazione mese su mese è del -2,6%, quella su anno -18,6%. Gli economisti si attendevano un rialzo mensile dello 0,6%.
Attesa una serie di indici Pmi servizi relativi a luglio da diversi paesi europei. Per l’Italia le previsioni sono di un’espansione a 52,0 dal precedente 51,5, mentre per la Zona Euro il mercato si aspetta un 56,0, livello pari a quello di giugno.
Il dato sull’occupazione del settore privato Usa potrà fornire oggi un orientamento alle stime del ‘non farm payrolls’ in agenda venerdì con stime di un’ulteriore perdita di posti di lavoro.
VALUTE E COMMODITIES
Sul mercato dei cambi, il dollaro/yen ha rinnovato i minimi dal novembre‘09 a 85,29, con i deboli dati Usa e le voci di un ulteriore allentamento monetario da parte della Fed che hanno spinto al ribasso il rendimento dei Treasuries. La divisa nipponica è in rafforzamento anche nei confronti dell’euro in area 113,0 dai massimi di alcuni giorni fa di 114,73. Infine,l’Eur/Usd scambia poco sopra la soglia di 1,32, in lieve flessione dai massimi degli ultimi 3 mesi toccati ieri a 1,3261.
Sul fronte delle commodities, per la prima volta in cinque giorni il prezzo del greggio ha visto un calo sul raffreddamento del rally che lo aveva portato al massimo dei 3 mesi vicino agli USD83,0 al barile. A deprimere i prezzi anche un inatteso dato industriale che ha mostrato un rialzo delle scorte di benzina.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
Avvio in rialzo per l’obbligazionario europeo, favorito dal calo del rendimento del decennale giapponese al minimo dei sette anni, sotto l’1%, sui timori per la seconda maggiore economia mondiale.
La forza dello yen ha infatti fatto aumentare i timori di una persistente deflazione in Giappone ed ha aggravanto le preoccupazioni di una recessione ‘double dip’ negli Usa.
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