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A Milano crollano le banche, futures Usa in lieve rialzo

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Milano – Continuano senza sosta i sell off sui titoli bancari scambiati sul Ftse Mib. L’indice italiano è il peggiore in Europa con una perdita superiore all’1,3%: ma dopo un’apertura positiva anche gli altri listini europei optano per il segno meno, con Londra che arretra dello 0,25%, Francoforte che fa -0,78%, Parigi che scende dello 0,47% e Madrid che perde lo 0,41%.

A questo punto si attende l’avvio di Wall Street e la pubblicazione di alcuni dati Usa, tra cui
alle 16 ora italiana la fiducia dei consumatori. Nell’attesa, i futures Usa riportano una performance in lieve rialzo.

Tornando a Piazza Affari, protagonista indiscussa della giornata di contrattazioni è Ubi Banca, con il titolo che ha avuto prima difficoltà ad avviare la sessione e che poi, subito dopo, ha ceduto il 10% arrivando durante la mattinata a scendere dell’11%. Di fatto, in concomitanza con l’annuncio dei risultati di bilancio relativi al 2010, la banca ha annunciato l’intenzione di lanciare un aumento di capitale fino a miliardi di euro entro l’estate.

A Piazza Affari si teme ora che anche altre big del settore bancario possano decidere di andare verso la stessa direzione: indiscrezioni riguardano infatti anche la Banca Popolare di Milano, che potrebbe procedere a un aumento di capitale compreso tra 500 e 600 milioni di euro. Il titolo cede più del 6%.

Male tra i titoli bancari anche Unicredit (-3,57%) e Intesa SanPaolo (-3,40%): forti smobilizzi anche su banco Popolare, che arretra di quasi il 6%, mentre Mps, dopo i conti, che pur hanno messo in evidenza un aumento degli utili nel 2010 in forte crescita, si allinea alla performance del settore.

Tra i titoli non bancari, attenzione a Fiat, che ha annunciato l’emissione obbligazionaria benchmark denominata in euro.

In generale l’Europa continua a scontare il problema dei Piigs: una ricerca di S&P parla proprio dell’effetto che uno shock dei tassi di interesse avrebbe sui paesi interessati: la conseguenza potrebbe essere una ricapitalizzazione di un quarto delle banche europee, che avrebbe un impatto forte sul Pil aggregato delle aree interessate.

Intanto, oggi lo spread tra Portogallo e Germania è arrivato a testare il nuovo massimo storico. Più confortanti i risultati dell’asta sui Btp che hanno messo in evidenza rendimenti in deciso calo. Poco mosso il Bund. da segnalare l’intervista del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ai microfoni di Maria Bartiromo di Cnbc: Napolitano ha escluso la possibilità di un ricorso a un piano di salvataggio per l’Italia.

Sul fronte valutario euro si aggira in rialzo a $1,4104. La moneta unica sale anche verso il franco svizzero, a 1,2964, e sullo yen a 115,50. Guadagna sullo yen anche il dollaro, a 81,87.

Riguardo ai futures sul petrolio quotati a New York e scambiati sul Nymex, il valore scende a $103,21, in ribasso di 77 centesimi. Flessione anche per il Brent, che cala di 56 centesimi a $114,24. Giù anche l’oro, che sul Comex arretra di $6,6 a $1.413,20, mentre forti smobilizzi anche sull’argento, a $36,63, in calo di 45 centesimi.

Dal fronte economico, l’Ocse ha reso noti i dati sull’inflazione, rendimenti in deciso calo, che hanno messo in evidenza il forte impatto del petrolio sull’inflazione media, cresciuta al 2,4%.

Tornando ai futures americani, alle 12:31 (le 6:31 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 avanza di 2,60 punti a quota 1.304,80 (+0,20%).

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in crescita di 6,25 punti a 2.302,25 (+0,27%).

Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in progresso di 21 punti (+0,17%) in area 12.135.