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A dispetto del G20, il Giappone interverrà sui cambi se necessario

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Tassi di interesse: in area Euro la sessione di venerdì si è conclusa con un rialzo del tasso a due anni tedesco tornato all’1% per la prima volta da marzo 2010. Poco variati gli spread sui periferici, mentre sul monetario continua il rialzo del tasso Euribor tre mesi posizionatosi sopra l’1%.

In Francia la Camera alta del parlamento ha approvato la riforma delle pensioni che ha provocato diverse manifestazioni di piazza. La riunione del G20 si è conclusa con un accordo per spostare all’interno del Fmi il 6% del potere di voto dai paesi industrializzati a quelli emergenti portando la Cina dal sesto al terzo posto e con l’Europa che ha accettato di cedere a questi paesi due degli otto seggi nel consiglio del Fondo.

I dettagli tecnici dovranno ancora essere definiti e, secondo il comunicato pubblicato alla fine della riunione, l’operazione dovrebbe completarsi nell’autunno 2012. È stato chiesto al Fmi di sviluppare una serie di indicatori che mettano in risalto il rischio della stabilità dei mercati. I ministri finanziari del G-20 hanno inoltre approvato la riforma di Basilea 3, avallando il lavoro del Financial Stability Board.

Sul fronte macro segnaliamo il rialzo dell’indice Ifo tedesco, che ha visto un recupero della componente corrente e prospettica. L’istituto ha commentato dichiarando che il rialzo delle componente prospettica è dovuto al fatto che al momento le imprese non reputano l’attuale livello dei cambi critico per le esportazioni dell’area.

Negli Usa i tassi di mercato anche nella giornata di venerdì hanno visto un proseguimento della fase di rialzo del tratto a 10 anni a fronte di una sostanziale stabilità della parte a breve. Le borse hanno chiuso la settimana in lieve rialzo grazie ancora al contributo positivo del comparto tecnologico, ma con gli operatori che si sono mantenuti cauti in attesa della riunione dei ministri finanziari del G20 tenutasi durante il fine settimana a Seoul.

Dalla riunione è emerso un impegno da parte dei paesi membri ad evitare svalutazioni competitive e a lasciare al mercato il processo di determinazione dei tassi di cambio. I paesi si sono impegnati inoltre a ridurre gli squilibri commerciali, anche se non è passata la proposta effettuata dagli Stati Uniti di fissare un tetto del 4% Pil, sia per i surplus sia per i disavanzi delle partite correnti, a causa dell’opposizione soprattutto di Germania e Giappone che hanno giudicato tale proposta come “irrealistica”.

L’attenzione degli operatori durante la settimana sarà focalizzata sia sui numerosi dati macro in arrivo, tra cui la prima lettura del Pil del terzo trimestre, sia sui vari discorsi di membri Fed, tra cui uno di Bernanke oggi pomeriggio, per cercare di ottenere qualsiasi indizio sull’entità e le modalità di un nuovo piano di quantitative easing che sembrerebbe ormai sicuro.

Tasso di cambio dollaro/yen

Valute: dollaro in deprezzamento questa notte vs euro dopo la decisione del G20, con il cross che si è portato sopra quota 1,40. La resistenza si colloca oggi in area 1,41-1,415. Primo supporto a 1,40 e successivo a 1,396. Lo yen in mattinata è tornato ad apprezzarsi verso euro e verso dollaro. Il ministro delle finanze nipponico, Noda, ha dichiarato che malgrado l’accordo raggiunto dal G-20 sulle valute, la politica valutaria del Giappone non è cambiata dicendosi pronto ad intervenire sul cambio se necessario.

Il ministro dell’Economia è poi intervenuto dichiarando che la Boj potrebbe acquistare asset in valuta estera al fine di favorire l’indebolimento dello yen. Verso dollaro il supporto resta 80. Verso euro il supporto passa per area 112 e la resistenza per area 114.

Materie Prime: andamento misto per le principali commodity. Chiusura di settimana positiva per il cotone che ha registrato il maggiore rialzo della giornata (+3,5%) sulla scia dei timori riguardanti l’aumento della domanda mondiale (soprattutto quella cinese) dopo la grandine che ha colpito le colture in Texas e ne ha diminuito le scorte. In rialzo anche i suini (+1,9%), il piombo (1,8%) ed il greggio Wti (+1,4%) che si ferma sopra quota 81 $/b. In lieve calo i preziosi, con l’oro sopra 1320 $/oncia e l’argento che perde lo 0,1%. Tra i peggiori ribassi segnaliamo il nickel (-1,4%) e il caffè (-1,1%).

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