(9Colonne) – Roma, 26 apr – Oggi l’Adsl non è fruibile da 6 milioni di utenti in Italia. Una connessione lenta pone il cittadino in una condizione di serie B: scarsa possibilità di scelta, problemi di sicurezza, con più elevate possibilità di imbattersi in dialer, e tariffe più alte, per chi utilizza intensamente internet, fino a 7 volte in più con l’UMTS e 8 volte e mezzo in più con il satellite. E’ quanto denuncia Altroconsumo con un’inchiesta pubblicata sulla nuova rivista di tecnologia, “Hi_Test”, in distribuzione da oggi per abbonamento. “La velocità di connessione – sostiene Altroconusmo – è un crinale che separa chi è dentro la società da chi è fuori. La rete appartiene a Telecom Italia, che da ex-monopolista offre come provider servizi di telefonia e di internet veloce e contemporaneamente fissa le tariffe per i suoi concorrenti per l’utilizzo della rete”. Altroconsumo attende dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni “interventi incisivi, affinché non ci siano più utenti di serie B, laddove Telecom non ritiene e non ha ritenuto fruttuoso investire”. Per Altroconsumo è necessario un salto di qualità negli investimenti nel comparto tecnologico del nostro Paese, che già soffre di un gap nelle strutture. La rete, separata da Telecom, dovrà essere gestita in modo efficiente. Il modello che Altroconsumo propone di adottare è One network, che prevede la compartecipazione di vari operatori nella gestione della rete sotto il controllo dell’AGCOM. “Sarebbero garantiti investimenti di ammodernamento sulla rete, con benefici diretti per tutti i gestori, nell’interesse dello sviluppo del Paese”.
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