Società

5000 MILIARDI DAL G-20

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Uno stimolo fiscale fino a 5.000 miliardi di dollari entro la fine del 2010 a sostegno della ripresa dell’economia mondiale. Mille miliardi per l’Fmi e le altre istituzioni finanziarie internazionali. Una lista nera dei paradisi fiscali. Un nuovo consiglio per la stabilità finanziaria globale. E l’impegno di ritrovarsi per un nuovo summit, a fine anno, in modo da valutare gli eventuali progressi- Sono alcune delle misure decise durante il G20 di Londra per combattere la peggiore crisi economica mondiale dagli anni ’30.

UN TRILIONE DI DOLLARI – «I problemi globali richiedono soluzioni globali – ha dichiarato il premier britannico, Gordon Brown, elencando i punti sui quali si è trovato l’accordo. – Abbiamo raggiunto il consenso per fare tutto ciò che è necessario per ristabilire la crescita economica e l’occupazione e prevenire un’altra crisi come quella attuale». Poi il premier britannico ha elencato i propositi su cui i leader si sono trovati d’accord, tra cui il via libera all’iniezione di nuove risorse dal Fondo Monetario Internazionale, la lotta contro i paradisi fiscali, le nuove regole in materia di bonus per i vertici banchieri.

GLI STIMOLI – Brown ha annunciato uno stimolo fiscale fino a 5.000 miliardi di dollari entro la fine del 2010 a sostegno della ripresa dell’economia mondiale. I leader del G20 hanno trovato anche l’accordo per mettere a disposizione del Fondo Monetario Internazionale altri 500 miliardi di dollari. L’Fmi, che così vede triplicarsi i suoi fondi, potrà contare anche su altri 250 miliardi in Diritti Speciali di Prelievo. Non solo: saranno utilizzati altri 250 miliardi di dollari per sostenere il commercio internazionale. I paesi poveri riceveranno 50 miliardi di dollari di aiuti.

BANCHE – Brown ha quindi preannunciato un sistema di «nuove regole» sui bonus e salari a livello globale: i numeri uno delle istituzioni finanziarie, ha spiegato Brown, saranno nominati sulla base del «merito». «Ripuliremo le banche per rilanciare credito per le famiglie e le imprese – ha proseguito il premier – Ci siamo accordati per un approccio unico e globale per gli asset tossici».

ESPANSIONE FISCALE – «Stiamo sostenendo una espansione fiscale concertata e senza precedenti – si legge nel comunicato finale del vertice dei capi di Stato e di governo – che salverà o creerà milioni di posti di lavoro che sarebbero altrimenti stati distrutti, e che ammonterà, entro la fine dell’anno prossimo, a 5 mila miliardi di dollari; aumenterà la produzione del 4 per cento e accelererà la transizione ad un’economia verde».

LE TENSIONI – Dopo una vigilia contrassegnata dagli scontri nella City tra manifestanti anti-capitalismo e polizia – che portano un bilancio di un morto (per cause naturali) e di alcune decine di arrestati tra i dimostranti – i capi di Stato e di governo hanno dunque trovato una linea comune per affrontare le nuove sfide dell’economia, in particolare in tempi di crisi. Un’operazione dal successo non scontato, viste le divergenze di opinione sulle ricette da adottare.

I PARADISI FISCALI – Uno dei temi più controversi era proprio quello relativo ai paradisi fiscali, uno dei punti qualificanti della proposta congiunta di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. Gordon Brown, ha annunciato che «la lista è pronta», nonostante l’opposizione di alcuni Paesi, tra cui la Cina e diverse nazioni europee. Il leade britannico ha poi precisato che ci saranno sanzioni contro quei paesi che non forniscono le informazioni richieste.

I FONDI PER L’FMI – I leader dei G20 erano apparsi inoltre divisi sull’entità dell’aumento dei fondi per il Fondo monetario internazionale (Fmi) e le risorse da destinare al rilancio del commercio internazionale. I fondi saranno destinati a riaccendere il flusso di capitali verso i paesi in via di sviluppo. Due settimane fa l’Ue si era detta pronta a contribuire con 75 miliardi di euro (oltre 100 miliardi di dollari), mentre altri 100 miliardi di biglietti verdi sono stati messi sul piatto mesi fa dal Giappone.

BERLUSCONI E IL «SOCIAL PACT» – Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, era arrivato al centro Excel nella zona dei Docklands a Londra ed era stato accolto da Gordon Brown, al quale aveva consegnato un articolo dalla sua rassegna stampa. Dopo la foto di rito, i due si sono salutati con un «ciao ciao» in italiano. Berlusconi, secondo i resoconti di diversi osservatori, sta affrontando il vertice da una posizione un po’ distaccata. In più di un’occasione il presidente del Consiglio ha fatto sapere di riporre le proprie aspettative soprattutto nel vertice del G8 che si terrà a luglio alla Maddalena e che sarà da lui stesso presieduto. In ogni caso, il premier italiano sembra essere riuscito a fare inserire un chiaro ed esplicito riferimento ad un «social pact», ovvero – come riferiscono fonti diplomatiche, «un richiamo alla dimensione umana della crisi». «Berlusconi – dicono ambienti vicini al premier – insiste sulla necessità di proteggere e sostenere coloro che soffrono la crisi e soprattutto chi perde il posto di lavoro».

«PENSARE ANCHE AI POVERI» – A margine dell’incontro, la popstar Bob Geldof, animatore del Live Aid, è intervenuto per ricordare che esistono ampie sacche di povertà nel mondo e regioni dove si vide con due dollari al giorno. E l’alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha aggiunto da Ginevra: «I Paesi poveri sono stati esclusi dal vertice. Si aiutino i contadini, non le banche».

LA DIPLOMAZIA A TAVOLA – Il vertice è stato preceduto mercoledì sera da una cena a Downing Street tra i leader del summit. Barack Obama è stato seduto accanto alla cancelliera tedesca Angela Merkel, il leader europeo che con più vigore in queste settimane si è opposto alla ricetta americana per uscire dalla crisi. E che ha lanciato un vero e proprio ultimatum sulle regole a Stati Uniti, ed al suo alleato speciale britannico, insieme a Nicolas Sarkozy, con cui in questa occasione ha rinsaldato e rilanciato un solido asse franco-tedesco. E, naturalmente non a caso, il presidente francese al tavolo di Downing Street, imbandito esclusivamente del «meglio della cucina britannica» dallo chef star televisiva Jamie Oliver, sedeva vicino a Gordon Brown, a cui evidentemente era stato affidato il compito di cercare, tra una portata e l’altra, di ridurre le differenze, apparse quanto mai ampie nelle conferenze stampa delle due coppie di leader. In effetti, tra Brown e Sarkozy l’attento protocollo del premier britannico ha messo – secondo il piano dei posti a tavola che è stato diffuso alla stampa – il presidente cinese Hu Jintao. Silvio Berlusconi, invece, era seduto tra il premier olandese Jan Peter Balkenende e il primo ministro indiano Manmohan Singh, che aveva al suo fianco la «presidenta» argentina Cristina Kirchner.

MICHELLE, LA REGINA E LA GAFFE DEL PRINCIPE – Intanto va registrato anche un episodio curioso: l’abbraccio tra la regina Elisabetta e Michelle Obama (GUARDA LA FOTO). Un gesto affettuoso e irrituale che ha rotto il rigido protocollo di Buckingham Palace durante il ricevimento per il te offerto dalla famiglia reale. Nel corso dello stesso il principe Filippo si è reso protagonista di alcune gaffe. In una, in particolare, ha spiegato che questi leader sembrano tutti uguali. «Può dirmi la differenza che c’è tra di loro?», aveva chiesto, scherzando, il Duca d’Edimburgo al presidente degli Stati Uniti, che gli snocciolava tutti gli incontri avuti nella giornata di mercoledì a Londra, alla vigilia del G20. «Ho avuto una colazione con il premier (britannico), colloqui con i cinesi, i russi, David Cameron… E sono orgoglioso di dire che non mi sono addormentato neanche in uno di questi incontri», ha detto Obama, rispondendo al principe, che gli aveva domandato come fosse riuscito a resistere dopo una giornata così intensa e dopo il lungo volo da Washington. Nel riferire la battuta del marito della regina Elisabetta, la stampa britannica ricorda come il principe sia incline alle gaffe: storica quella che fece un po’ di anni fa durante una visita in Cina, quando, parlando con un gruppo di studenti britannici, disse loro: «Se starete qui ancora a lungo, avrete tutti gli occhi a mandorla».

Copyright © Il Corriere della Sera. All rights reserved